LA GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il centocinquesimo giorno di guerra
Kiev: centinaia di civili rifugiati in bunker fabbrica a Severodonetsk
Circa 800 civili hanno trovato rifugio nei bunker all’interno della fabbrica chimica Azot a Severodonetsk. Lo ha riferito un avvocato che lavora per il gruppo di Dmytro Firtash, proprietario dell’impianto. Tra i civili, ci sono 200 dei 3000 impiegati della fabbrica rimasti sul posto nel tentativo di mettere in sicurezza parte delle “sostanze chimiche altamente esplosive dello stabilimento”.
Kiev: ucraini in difficoltà a Severodonetsk ma russi non controllano la città
Le truppe ucraine sono in difficoltà nel centro di Severodonetsk ma i russi non controllano la città. Lo scrive sui social il governatore della regione di Luhansk, Serhiy Haidai, aggiungendo che le truppe di Mosca stanno costantemente bombardando anche la vicinissima città di Lysychansk.
Duma vota sì ad uscita Russia da Corte Europea Diritti dell’Uomo
Il parlamento russo ha votato a favore dell’uscita di Mosca dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo dopo oltre 20 anni come membro del Consiglio d’Europa. Lo riferisce il Guardian. La Duma ha approvato due testi: con uno la Russia si sottrae alla giurisdizione della Corte e con il secondo fissa al 16 marzo il limite temporale, quindi oltre quella data nessuna decisione presa dalla Corte contro la Russia verrà implementata.
Astronomi russi contro riaccensione telescopio decisa da Mosca
Gli astronomi russi si schierano contro la decisione dell’agenzia spaziale di Mosca, Roscosmos, di riaccendere il telescopio tedesco a bordo dell’osservatorio spaziale russo Spektr-RG senza il consenso della Germania, che a marzo ne aveva deciso lo spegnimento come segno di protesta contro la guerra in Ucraina. Il presidente dell’Accademia russa delle scienze, Alexander Sergeev, secondo l’agenzia Interfax, avrebbe inviato una lettera al capo di Roscosmos, Dmitry Rogozin. Sergeev sottolinea come prendere il controllo del telescopio sia difficile e rischioso: senza la collaborazione dei tedeschi che lo hanno sviluppato e utilizzato finora, si rischierebbe di comprometterne il funzionamento.
Ambasciatore ucraino in Israele: chiesto sistema Iron dome
L’ambasciatore ucraino in Israele, Yevgen Korniychuk, ha detto che il suo governo ha chiesto allo stato ebraico la fornitura del sistema antimissile Iron dome ed altre armi difensive. L’Ucraina – ha spiegato citato da media – vuole difendere “i propri cittadini così come Israele difende i suoi da Hamas”. “Israele – ha continuato – deve decidere se è a fianco delle sole e democratiche nazioni del mondo”. Korniychuk ha poi lamentato che solo il 10% dell’equipaggiamento protettivo che Israele si è impegnato a fornire all’Ucraina è stato consegnato. Inoltre, secondo l’ambasciatore, Israele ha rifiutato di far entrare nel paese soldati ucraini feriti e bisognosi di protesi.