LA GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 697° giorno di guerra
Russia: incendio terminal gas “dopo esplosioni”, ipotesi droni
L’incendio nel terminal della compagnia energetica russa Novatek nel porto di Ust-Luga, nella regione di Leningrado, e’ avvenuto a seguito di due esplosioni. Lo ha annunciato Yuri Zapalatsky, capo del distretto di Kingisepp, dove si trova l’infrastruttura. “Alle ore 2:45 e’ arrivata una telefonata dal governatore della regione di Leningrado, Aleksandr Drozdenko, che erano avvenute due esplosioni nel porto di Ust-Luga presso l’impresa Novatek. Alle tre del mattino, l’amministrazione ha riunito i vertici locali della sicurezza. E’ stato deciso il regime di massima allerta”, ha detto Zapalatsky in un videomessaggio pubblicato sul suo canale Telegram. “Al momento delle esplosioni”, ha aggiunto, “sul luogo c’erano 148 persone. Non ci sono state vittime ne’ feriti. La situazione e’ completamente sotto controllo”.
Alcuni canali Telegram russi, citati dal sito indipendente Meduza, riferiscono che poco prima dell’incendio gli abitanti di Kingisepp (a circa 35 chilometri dal porto) hanno sentito il rumore dei droni in volo. Anche i canali Telegram Baza e Shot scrivono che i residenti locali hanno sentito il rumore di droni e poi le esplosioni.
La pubblicazione di San Pietroburgo, Fontanka, sostiene che le forze di difesa aerea, poco prima dell’incendio a Ust-Luga, avessero rilevato due droni che volavano verso San Pietroburgo, ma poi hanno cambiato rotta e si sono diretti verso Kingisepp.
Ufficialmente, il ministero della Difesa non ha segnalato alcun drone sulla regione di Leningrado. Allo stesso tempo, il dicastero ha riferito di droni abbattuti in tre diverse regioni da ieri sera.
Il 18 gennaio scorso, Mosca ha segnalato per la prima volta dall’inizio della guerra un drone abbattuto nella regione di Leningrado. Successivamente la pubblicazione Ukrayinska Pravda, citando una fonte dei servizi segreti, ha riferito che droni ucraini avevano attaccato un deposito petrolifero.
Isw, i russi catturano il villaggio di Krokhmalne nel nord-est
Le truppe russe hanno catturato ieri il villaggio di Krokhmalne, nella regione di Kharkiv, nell’Ucraina nord-orientale: lo scrive l’Istituto per lo studio della guerra (Isw) sul suo sito.
L’esercito russo sta avanzando lungo la linea Kupyansk-Svatov-Kreminna, sottolinea il centro studi statunitense, ele immagini di geolocalizzazione diffuse ieri indicano che i soldati di Mosca hanno preso il controllo di Krokhmalne, a 20 km a nord-ovest di Svatovo. In precedenza, ricorda il think tank, i blogger militari russi avevano affermato che le forze ucraine si erano ritirate dalle posizioni vicino a questo insediamento.
Kiev, droni russi hanno attaccato edificio residenziale a Snihurivka
Nella notte un attacco di droni russi Shahed-131/136 ha danneggiato un edificio residenziale a Snihurivka, nella regione di Mykolaiv Lo riferisce Ukrinform. Lo ha detto l’amministrazione militare regionale in un post su Facebook, riferisce sempre Ukrinform. L’incendio è stato prontamente domato dai vigili del fuoco. Non ci sono state vittime.
Kiev, peggiora situazione in centrale nucleare di Zaporizhzhya
“La situazione nella centrale nucleare di Zaporizhzhya continua a peggiorare:” lo ha detto il ministro dell’Energia ucraino, Herman Galushchenko, annunciando una imminente visita nel Paese del direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi. Lo riporta Rbc-Ucraina. “Il processo di degrado delle attrezzature continua. I russi hanno consentito agli esperti di entrare nei reattori al terzo tentativo, ma ciò non cambia il quadro generale”, ha affermato Galushchenko.
“Grossi verrà in Ucraina nel prossimo futuro. Forse prima visiterà la centrale nucleare di Zaporizhzhya. L’attenzione di tutto il mondo è ora focalizzata su questo. La presenza dei russi lì è un pericolo costante”, ha aggiunto.
Russia, ancora in fiamme il terminal gas della Novatek
Ancora in azione i vigili del fuoco russi per tentare di spegnere l’incendio scoppiato nel terminal gas Novatek. Il complesso Ust-Luga – riferisce la Tass – trasforma il gas condensato stabile in nafta leggera e pesante, carburante per aerei, componente del carburante navale (olio combustibile) e gasolio e ci consente di spedire prodotti petroliferi a valore aggiunto sui mercati internazionali. L’impianto “consente anche il trasbordo di gas condensato stabile verso i mercati di esportazione. E’ stato messo in funzione nel 2013. La sua capacità era di 6 milioni di tonnellate all’anno, dopo l’avvio del nuovo impianto è aumentata a 7 milioni di tonnellate”.