LA GUERRA IN UCRAINA
Oggi è il 729° giorno di guerra
Lettonia: “Aiutare i giornalisti russi indipendenti”
“L’Europa ha il dovere di reagire a quanto sta accadendo in Russia inviando più aiuti all’Ucraina e dando l’opportunità ai giornalisti russi indipendenti di esprimersi liberamente all’estero”. Lo ha affermato la prima ministra lettone, Evika Silina, in un’intervista apparsa sul settimanale Newsweek.
Silina ha invitato in particolare a seguire l’esempio della Lettonia, diventata “un hub per i giornalisti russi in esilio che parlano un linguaggio differente da quello del regime e possono veicolare un messaggio diverso anche ai cittadini della Russia”.
La premier lettone ha inoltre ribadito la necessità di aumentare la spesa militare dei Paesi della Nato e di non ritardare l’invio degli aiuti militari a Kiev.
La Lituania dona 100.000 euro alla Corte penale internazionale
Il governo lituano ha approvato oggi, su iniziativa del ministero della Giustizia, lo stanziamento di 100.000 euro in favore della Corte penale internazionale (Cpi) per le indagini sui crimini commessi dalla Russia in Ucraina. Si tratta del terzo contributo finanziario supplementare effettuato nel Paese baltico dal 2022.
La ministra della Giustizia lituana, Ewelina Dobrowolska, ha dichiarato che, alla vigilia del secondo anniversario dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina, risulta fondamentale non limitarsi al sostegno militare e umanitario, ma garantire al Paese sostegno affinché i responsabili dei crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità vengano accertati senza attendere la fine della guerra.
Dobrowolska ha sottolineato che un maggior finanziamento della Cpi è necessario anche per rafforzare la sicurezza e la resilienza della stessa Corte contro gli attacchi informatici attraverso i quali la Russia tenta di screditare il nome dell’istituzione.
Il leader serbo Dodik in visita in Russia: Putin non è un uomo di guerra, Russia costretta ad avviare “l’operazione militare speciale”
Per il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, il presidente russo Vladimir Putin non è un uomo di guerra, ma è stato costretto ad avviare “l’operazione militare speciale” in Ucraina per difendere gli interessi nazionali e statali della Russia. “L’Occidente ha ignorato tutti gli avvertimenti sin dal 2008, dalla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, di non avvicinarsi alle frontiere della Russia e di non sferrare attacchi al suo sistema politico. L’Occidente ha ignorato tutto ciò nella sua arroganza di impadronirsi della Russia e di portarla a una sua divisione”, ha detto Dodik in una intervista da Kazan alla tv serbo-bosniaca Rtrs ripresa dai media a Belgrado.
Nella città russa Dodik ha incontrato oggi Putin che gli ha consegnato un’alta onorificenza russa. Sottolineando come il presidente russo sia impegnato al mantenimento di pace e stabilità e favore della collaborazione fra i popoli, il leader serbo-bosniaco ha affermato che la Russia è ora ancora più forte, cosa questa che “l’Occidente non si aspettava”. “Quando è cominciata l’operazione speciale in Ucraina l’Occidente si aspettava che la Russia sarebbe precipitata in una situazione di estrema povertà e miseria sociale. Ma la Russia si è rivelata diversa. Putin ha mostrato di essere capace di guidare il Paese in circostanze difficili, di mobilitare le forze e la dirigenza che è stata capace di gestire le crisi, così che ora si registra una produzione significativa in tutti i settori”, ha detto Dodik, secondo il quale “la Russia aiuta gli altri e non ha occupato nessuno, non ha occupato neanche l’Ucraina”.