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LA GUERRA TRA HAMAS – ISRAELE

LA GUERRA TRA HAMAS – ISRAELE

Oggi è il 20° giorno di guerra

 Dopo venti giorni dall’attacco terroristico di Hamas contro Israele assalendo i kibbutz al confine con la striscia di Gaza, si è ritenuto necessario, purtroppo, per una aggiornata informazione sull’evento che pericolosamente mina la pace nel mondo, proporre, come per l’altro importante e pericoloso evento in Ucraina, una sintesi di ciò che accade ogni giorno

Hamas: attacco di terra sarà sconfitta storica per Israele

Se Israele dovesse lanciare un attacco di terra su larga scala verso la Striscia di Gaza “una nuova e orgogliosa pagina della nostra storia verrebbe scritta. Per gli occupanti sarà una sconfitta storica e senza precedenti”. Lo ha affermato Saleh al-Arouri, vice capo dell’ufficio politico di Hamas citato dalla pagina Telegram ufficiale del gruppo Hezbollah.

Il Consiglio di Sicurezza Onu boccia sia la risoluzione della Russia che quella proposta dagli Usa

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha bocciato la risoluzione presentata dalla Russia per chiedere un cessate il fuoco nel conflitto nella striscia di Gaza tra Israele e i combattenti di Hamas. La proposta non ha raggiunto la soglia dei nove voti necessaria per l’approvazione.

La proposta chiede un cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e la garanzia di sicurezza nella fornitura di aiuti umanitari alla popolazione civile. Il testo condanna anche qualsiasi atto di violenza e terrorismo. La proposta ha ottenuto 5 voti favorevoli, mentre è stato respinto con 6 astensioni e 4 contrari. Gli Usa, la Gran Bretagna, la Francia e il Giappone hanno votato a sfavore. La bozza non fa riferimento ad Hamas.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha bocciato anche la risoluzione presentata dagli Usa in merito al conflitto fra Israele e Hamas e alla Striscia di Gaza. Russia e Cina, membri permanenti, hanno espresso voto contrario. Secondo l’ambasciatore di Mosca all’Onu, Vasily Nebenzia, citato dalle agenzie russe, la risoluzione sarebbe stata “una licenza” per l’attacco di terra di Israele nella Striscia.

Putin, situazione tragica potrebbe fuoriuscire da Medio Oriente

“Stiamo seguendo la tragica situazione in Terra Santa con ansia e cuore dolorante. E’ importante fermare spargimenti di sangue e violenza, la loro crescita è irta di conseguenze devastanti, tutto potrebbe fuoriuscire al di fuori dei confini mediorientali”. Lo afferma il Presidente russo, Vladimir Putin.

In un incontro con i rappresentanti delle organizzazioni religiose russe, il presidente russo aggiunge: “Desidero sinceramente estendere le mie condoglianze alle famiglie degli israeliani e ai cittadini di altri Paesi, i cui cari sono stati uccisi e feriti nell’attacco del 7 ottobre di quest’anno. Ma è anche ovvio che le persone innocenti non dovrebbero essere ritenute responsabili per i crimini commessi da altri. La lotta contro il terrorismo non puà essere in linea con il famigerato principio della responsabilità collettiva, quando si uccidono anziani, donne, bambini, intere famiglie, centinaia di migliaia di persone rimangono senza riparo, cibo, acqua e cure mediche. Si tratta di un vero e proprio disastro umanitario”.

Putin continua: “Vediamo tentativi da parte di alcune forze di provocare un’ulteriore escalation, di trascinare nel conflitto quanti più altri Paesi e popoli possibile, usandoli per i propri interessi egoistici, per lanciare una vera e propria ondata di caos e odio reciproco non solo in Medio Oriente , ma anche oltre i suoi confini”.
Il leader del Cremlino ha sottolineato che attualmente in questa regione si sta verificando una catastrofe umanitaria. “Ci sono tentativi di far leva sui sentimenti religiosi nel contesto di ciò che sta accadendo in Medio Oriente”. Secondo Putin, “lo scopo di tali azioni è aumentare l’instabilità nel mondo”.

Il Capo dello Stato russo ha ricordato la posizione di Mosca su questo conflitto: essa si basa sulle decisioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che prevedono la creazione di due stati indipendenti e sovrani, Israele e Palestina. Ha sottolineato che questo è l’unico modo per raggiungere una pace fondamentale e a lungo termine in Medio Oriente.

La Svizzera sospende i fondi a 6 ong palestinesi e 5 israeliane

La Svizzera ha deciso di sospendere il sostegno finanziario a sei organizzazioni non governative palestinesi e cinque israeliane attive soprattutto nel campo dei diritti umani e di avviare una “analisi approfondita” della conformità delle comunicazioni di queste organizzazioni al codice di condotta e alla clausola antidiscriminatoria del Dipartimento federale degli affari esteri svizzero (Dfae). Lo riferisce il Guardian cintando un comunicato del Dfae in un cui si legge che “in considerazione della nuova situazione venutasi a creare dopo l’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre e della ripresa delle ostilità in Medio Oriente, il Dfae ha deciso di sospendere il sostegno finanziario a undici Ong locali”.

luciani.2006@libero.it

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