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LA GUERRA TRA HAMAS – ISRAELE

LA GUERRA TRA HAMAS – ISRAELE

Oggi è il 40° giorno di guerra

Ok Israele a migliaia litri carburante da varco Rafah

Israele ha deciso di consentire ai camion dell’Agenzia di Soccorso delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (UNRWA) di trasportare diverse migliaia di litri di carburante attraverso il valico di Rafah, a beneficio di attivita’ umanitarie – per la prima volta dallo scoppio della guerra. Lo scrive il sito ‘Ynetnews’, citando fonti di Tel Aviv. La decisione è stata presa circa un’ora dopo che l’UNRWA ha annunciato che le sue riserve di carburante erano esaurite e sono stati costretti a fermare le operazioni umanitarie nella Striscia di Gaza.

 

Palco bipartisan alla Marcia per Israele di Washington

Decine di migliaia di sostenitori di Israele si sono radunati al National Mall di Washington, per esprimere solidarietà allo Stato ebraico nella guerra contro Hamas. La “Marcia per Israele” è stata una dimostrazione di sostegno bipartisan al principale alleato degli Stati Uniti in Medio oriente, in un momento in cui, sia negli Usa che a livello internazionale, aumentano le critiche per la conduzione delle operazioni militari a Gaza, in risposta agli attacchi terroristici del 7 ottobre. All’evento, nel quale la folla ha sventolato migliaia di bandiere Usa e di Israele, hanno partecipato dal palco tra gli altri: lo speaker della Camera, Mike Johnson; il leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer; il leader della minoranza democratica alla Camera, Hakeem Jeffries; e la senatrice repubblicana dell’Iowa, Joni Ernst. “Siamo con Israele”, ha ripetuto più volte dal palco, Schumer.

 

Fonte Israele: svolta ostaggi possibile in 48-72 ore

Una fonte politica israeliana di alto livello ha detto ad ABC News che sono stati compiuti progressi sull’accordo sugli ostaggi e che una svolta potrebbe arrivare nelle prossime 48-72 ore. Il Gabinetto di Guerra israeliano si riunirà stasera per discutere l’accordo, ha detto la fonte.

 

A Washington decine di migliaia alla “Marcia per Israele”

Decine di migliaia di persone si sono radunate oggi al National Mall di Washington in segno di solidarietà con Israele, attaccata da più parti per la dura risposta militare a Gaza, seguita al massacro di israeliani compiuto il 7 ottobre da Hamas. L’evento, chiamato “March for Israel”, arriva dopo numerosi episodi di antisemitismo e cortei contro Israele e a favore della Palestina organizzati in molte città degli Stati Uniti, tra cui New York.
“Non c’è causa più grande di questa – ha dichiarato, in collegamento telefonico con la piazza, il presidente israeliano Isaac Herzog – oggi siamo insieme come famiglia. Stati Uniti e Israele non sono mai stati cosi’ vicini come ora”. Eric Fingerhut, presidente della Jewish Federations of North America, una delle organizzazioni che hanno allestito la marcia di solidarietà, dice che quello di oggi servirà a “far capire ai politici di Washington” che la “stragrande maggioranza degli americani” sostiene Israele.

 

Per il filosofo Habermas guerra di Israele giusta in linea di principio

Per il filosofo tedesco Jürgen Habermas, 94 anni, tra i principali esponenti della Scuola di Francoforte, la reazione di Israele al massacro di Hamas è “giustificata in linea di principio”. Il grande pensatore ha pubblicato una lettera aperta sul conflitto in Medio Oriente con altri tre intellettuali (il politologo Rainer Forst, il giurista Klaus Günter e la storica delle relazioni internazionali Nicole Deitelhoff) sul sito internet dell’Università Goethe di Francoforte. I quattro firmatari dichiarano la loro solidarietà a Israele e agli ebrei in Germania.
Secondo i firmatari, ci sono molte “prospettive contrastanti” sulla situazione attuale, motivo per cui è necessario rispettare alcuni principi. Il contrattacco di Israele “è giustificato”, ma la sua esecuzione è discussa in modo controverso, motivo per cui gli autori del testo raccomandano “i principi di proporzionalità”, evitando vittime civili e intraprendendo una guerra con la prospettiva di una pace futura. Tuttavia, non aiuta nella valutazione se “alle azioni israeliane vengono attribuite intenzioni genocide”.

I firmatari sono particolarmente preoccupati per le reazioni antisemite in Germania. “È insopportabile che gli ebrei in Germania siano ancora una volta esposti a minacce contro la vita e l’incolumità fisica e debbano temere la violenza fisica nelle strade. Il diritto all’esistenza di Israele e la vita ebraica sono elementi particolarmente degni di tutela in Germania, e l’impegno in questo senso è fondamentale per la coesistenza politica. Il diritto alla libertà e alla protezione dal razzismo vale per tutti. A questo devono attenersi anche coloro che nel nostro Paese hanno coltivato sentimenti e convinzioni antisemite dietro ogni sorta di pretesti”.​

luciani.2006@libero.it

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