LA GUERRA TRA HAMAS – ISRAELE
Oggi è il 46° giorno di guerra
Netanyahu: restituire ostaggi alle famiglie è missione sacra
Insieme al Gabinetto di Guerra ho incontrato stasera le famiglie dei rapiti che sono sempre nel mio cuore e guidano le mie azioni. Recuperare i nostri rapiti è un compito sacro e supremo e mi impegno a farlo. Non abbiamo rinunciato al compito di restituirli, e questa è la mia responsabilità e quella del Gabinetto di Guerra” scrive su X il premier israeliano Benyamin Netanyahu. “Ho ascoltato il dolore delle famiglie. Abbiamo parlato cuore a cuore, ho condiviso con loro quanto più ho potuto gli sforzi politici, di intelligence e operativi che conduciamo 24 ore su 24. Ho detto alle care famiglie: i nostri rapiti sono sempre davanti ai miei occhi – dal momento in cui mi alzo la mattina fino a quando vado a letto la sera tardi – in ogni momento. Non smetteremo di combattere finché non riporteremo a casa i nostri ostaggi, non distruggeremo Hamas e non ci assicureremo che non ci siano più minacce da Gaza”.
Guerra Hamas-Israele, Etgar Keret: il 7 ottobre ha rafforzato gli estremismi
Si è sempre definito un uomo di sinistra, un pacifista e attivista, lo scrittore e regista Etgar Keret, è tra gli intellettuali più eclettici e innovativi della sua generazione in Israele. Oggi, mentre attraversa il suo Paese per leggere ai bambini sopravvissuti alla mattanza del gruppo terroristico palestinese Hamas, che il 7 ottobre ha ucciso circa 1400 persone e sequestrato quasi 250 israeliani, Keret a Sky Tg24 racconta come quel giorno abbia cambiato “la prospettiva di ognuno” e come “gli effetti collaterali” siano stati l’ingigantire da entrambi le parti del divario gli estremismi.
Medioriente, parenti ostaggi abbandonano incontro con gabinetto di guerra
I parenti degli israeliani tenuti in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza hanno abbandonato un incontro con i membri del gabinetto di guerra dopo che è stato detto loro che gli obiettivi di liberare gli ostaggi e rovesciare Hamas sono ugualmente importanti. Lo riporta Haaretz. Udi Goren, il cui cugino, Tal Chaimi, 42 anni, è tra gli ostaggi, ha detto a Channel 12 news che lo scopo dell’incontro era che i ministri spiegassero gli obiettivi di Israele nella guerra. “Qualche giorno fa ci siamo incontrati solo con Gantz e Eisenkot”, ha detto Goren. “Ci hanno detto inequivocabilmente che l’obiettivo primario della guerra era garantire il rilascio degli ostaggi e ora ci viene detto, in risposta a una domanda molto concreta, che gli altri membri del gabinetto di guerra dicono che ci sono due obiettivi ugualmente importanti”. “Cento membri della Knesset ci hanno promesso che credono che lo scopo supremo della guerra debba essere innanzitutto la liberazione degli ostaggi. Netanyahu ha detto che entrambi gli obiettivi sono ugualmente importanti”, ha aggiunto Goren. “È una delusione enorme. Se lo Stato di Israele vuole dimostrare che santifica la vita sopra ogni cosa, che crede davvero nel valore della vita umana, le parole non bastano. Deve essere l’obiettivo primario della guerra. Santifichiamo la vita e riportiamo a casa viva la nostra gente”.
Guerra Israele, a Gaza fatto saltare in aria il parlamento di Hamas
L’edificio era stato conquistato nei giorni scorsi dai militari, che avevano diffuso una foto dall’interno con le bandiere israeliane
Che cos’è il Captagon, la droga usata dai commando di Hamas che annulla la paura
“E’ un prodotto che dà forte eccitazione, composto da anfetamina e caffeina in dosi elevate, spinge a sentirsi più forti e toglie la paura”, spiega Silvio Garattini, fondatore e direttore dell’Istituto farmacologico Mario Negri di Milano
Medioriente, Usa: vicino accordo su ostaggi ma ancora lavoro da fare
“Stiamo ancora continuando a lavorare per il rilascio degli ostaggi. Siamo vicini e speriamo che si possa raggiungere un accordo, ma c’e’ ancora del lavoro da fare”. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, John Kirby precisando le parole del presidente Usa, Joe Biden, che nel pomeriggio aveva detto che un accordo sul rilascio degli ostaggi da Gaza era “vicino”.
Borrell ai 27, ‘prepariamo un piano sul futuro di Gaza’
L’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell, nel corso della videocall con i 27 ministri degli Esteri europei, ha annunciato la preparazione di un documento – un cosiddetto option paper – sul futuro di Gaza. Il testo sarà sul tavolo del prossimo Consiglio Affari Esteri. “La prossima riunione dovrà concentrarsi in particolare sulla stabilizzazione di Gaza e sulla rivitalizzazione della soluzione dei due Stati”, ha spiegato Borrell nel corso della videoconferenza sottolineando che “la migliore garanzia per la sicurezza di Israele è la creazione di uno stato palestinese”.