LA GUERRA IN UCRAINA
La Russia è pronta a dichiarare un cessate il fuoco temporaneo a Mariupol e ad aprire un corridoio umanitario verso Zaporizhzhya. Le forze russe stanno spostando le truppe dalla zona di Chernobyl. Domani in video un nuovo round di colloqui, ma Zelensky in tv dice: “Per il momento sono solo parole, non c’è niente di concreto. Ci prepariamo per gli attacchi russi al Donbass”. A Biden al telefono spiega che “siamo a un punto di svolta”. Telefonata di un’ora anche tra Draghi e Putin. Il premier ha chiesto una de-escaltion, mentre non si fermano i bombardamenti su Kiev e Chernihiv. Il sindaco di Irpin: “Mezza città è distrutta”. Biden cerca un argine al prezzo del petrolio. Lavrov in Cina: inaccettabili basi Usa o Nato a ridosso dell’Afghanistan.
kiev ha inviato 45 pullman a Mariupol per evacuare i civili, dopo il cessate il fuoco per aprire corridoi umanitari annunciato da Mosca.
Capo Intelligence GB, “Consiglieri non dicono a Putin verità su suoi errori strategici”
Anche l’intelligence britannica concorda con la valutazione di quella americana, confermata dai portavoce della Casa Bianca, riguardo al fatto che i consiglieri di Vladimir Putin “hanno paura di dirgli la verità” sulla portata degli errori strategici commessi nell’attaccare l’Ucraina. E’ quanto ha detto, in un discorso in Australia, il capo dell’agenzia di intelligence Gchq, Sir Jeremy Fleming. Putin ha sottovalutato la resistenza degli ucraini, la risposta degli occidentali e sopravvalutato la capacità delle sue forze di ottenere una rapida vittoria. “E’ diventata la sua guerra personale, il cui costo viene pagato dai civili innocenti in Ucraina e, sempre di più, anche dalla popolazione russa”, ha aggiunto Fleming. Per Fleming all’origine degli errori di valutazione il fatto che Putin, leader autoritario e sempre più isolato, non riceve più informazioni accurate ed oneste dai suoi consiglieri. Ed ora questi “hanno paura di dirgli la verità” sulla portata degli errori. “Anche se noi pensiamo che abbiano troppa paura per dire la verità – conclude – quello che sta succedendo e la portata degli errori devono essere chiari al regime”.
Lavrov in Cina: inaccettabili basi Usa o Nato vicino all’Afghanistan
La Russia ha affermato di considerare inaccettabile la presenza di qualsiasi infrastruttura militare statunitense o Nato nei paesi dell’Asia centrale al confine con l’Afghanistan: lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, secondo quanto riportato dalla Tass. Lo ha detto durante la terza conferenza ministeriale dei Paesi vicini all’Afghanistan (Russia, Cina, Iran, Pakistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan) in corso in Cina.