LA MINISTRA BELLANOVA SI COMMUOVE PARLANDO DELLA REGOLARIZZAZIONE DEGLI IMMIGRATI
La Bellanova è stata la promotrice della legge con l’intento di combattere il caporalato.
La ministra dell’agricoltura che non ha mai nascosto le sue origini di bracciante agricola, ha vinto la sua battaglia contro il “caporalato” facendo approvare nel dl “RILANCIO” un emendamento relativo alla regolarizzazione dei migranti. Un’azione che si rivelerà fondamentale per salvare l’agricoltura che, in questo momento di emergenza creato dal coronavirus, denuncia una grave problema di mancanza di mano d’opera per procedere alla gestione delle varie colture e/o per la raccolta dei frutti del lavoro pregresso. Durante la presentazione del decreto Teresa Bellanova, illustrando la misura dell’emersione dallo sfruttamento, si è commossa, “per la mia storia personale”. Teresa Bellanova, originaria di Ceglie Messapica, ma leccese d’adozione, da ministro ha potuto dire che “da oggi gli invisibili saranno meno invisibili”, dimostrando che lo Stato è più forte del caporalato e che “vince la civiltà”. Il presidente del Consiglio l’ha ringraziata per la sua passione.
A Teresa Bellanova, soggetta qualche volta a critiche sulle mises indossate, bisogna riconoscere il merito di essersi battuta con grande determinazione per far sì che la sua volontà di far emergere il lavoro nero e combattere il caporalato prevalesse su tutto e tutti. Come Di Vittorio, di recente ricordato in televisione, la Puglia in agricoltura ha trovato un nuovo leader.