LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO
DAVANTI AL CITTADELLA IL LECCE S’INCHINA ALLA TRADIZIONE NO
Vecchie credenze popolari facevano credere che contro il malocchio si gettasse del sale, probabilmente i tifosi del Lecce se in futuro ci sarà un nuovo Lecce vs Cittadella lo faranno per evitare che si materializzi ancora la iattura di un nuovo passo falso dei giallorossi contro i veneti.
Il Lecce ieri ha buttato al vento una grande bella occasione per dare l’avvio ad un fuga in campionato guadagnando tre punti sulla coppia Pisa, Cremonese e portando a due punti il vantaggio sulla seconda in classifica che sarebbe stata il Brescia, ora, invece prima con 47 punti totali.
Invece, ed è la strana consuetudine delle partite che vedono il Lecce opposto al Cittadella è stata un’amara sconfitta che ha interrotto l’imbattibilità del “Via del mare” che durava dalla XXXV giornata dello scorso campionato allorchè il Cittadella di Venturato vinse per 3-1 dando così l’avvio al periodo di crisi del Lecce concluso con l’estromissione dalla corsa per la promozione nel corso dei play off contro il Venezia.
Corsi e ricorsi della storia ma quelli con il Cittadella stanno assumendo le fattezze del diabolico visto che nelle otto partite di campionato giocate il Lecce ha realizzato una sola vittoria, questa stagione, nel match d’andata; poi ci sono due pareggi e ben cinque sconfitte fra cui quella clamoroso 1-5 subito dal Lecce di De Canio poi promosso in serie A.
La partita di ieri è stato un vero e proprio karakiri della difesa leccese che con due errori dei suoi centrali ha aperto la strada per i gol dell’avversario.
Lucioni troppo molle nel contrasto e Tuia del tutto fuori luogo hanno consentito ai due autori dei gol ospiti di assegnare la palma della vittoria ad una squadra che sul campo ha fatto vedere tutti i suoi lati positivi.
Il Lecce da parte sua, a mio avviso, ha imbroccato un’altra giornata sbagliata da parte di alcuni elementi cardine come Gargiulo e Majer e poi l’insipienza del gioco svolto da Listkowski, Ragusa e Helgason. A monte evidente le scelte fatte da Baroni che ha ignorato per esempio Bjorkengren o imposto a Rodriguez di giocare da esterno.
Il campionato non dà però tempo per riflettere molto bisogna subito pensare al prossimo impegno che si chiama Monza e certo non è facile.
La squadra ha dato segni di reazione anche ieri, pur in modo non così forte come in altre occasioni e se è vero, come dice Baroni, che siamo stati anche sfortunati sarà bene che nel chiuso dello spogliatoio il tecnico usi altri termini e metta subito i calciatori davanti alle loro responsabilità.
Mancano ora dodici partite alla fine ed è tutto in gioco ma bisogna dare una risposta degna di nota per fare capire che ieri è stato solo un incidente di percorso e nulla più.
Eugenio Luciani