LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO
IL LECCE RITROVA IL BANDOLO DELLA MATASSA E CONQUISTA UNA PREZIOSA VITTORIA
Come si prevedeva è stata una partita combattuta con due formazioni che hanno lo stesso obiettivo e che da questa volevano solo la conferma di poter combattere sino a metà maggio per raggiungerlo.
Una partita che non ha detto molto sotto l’aspetto tecnico e del gioco. Lecce e Frosinone hanno adottato lo stesso modulo di gioco e il trio di metà campo giallorosso ha prevalso nettamente su quello ospite spesso messo in difficoltà in entrambe le fasi di gioco.
È stata anche una gara caratterizzata da grandi contradizioni come quella della grande lotta in campo ma con due portieri che avrebbero potuto assistere a quanto facevano i compagni stando comodamente seduti in tribuna.
Sono davvero da contare sulle dita di una mano, infatti, gli interventi compiuti da Minelli ed in particolare da Bleve, al rientro da titolare.
Merito degli altri venti giocatori che nel darsi accanita battaglia nei duelli personali hanno finito con l’annullare, con grande animosità, e tempismo, i tentativi di arrecare danni alla difesa avversaria.
Minelli in pratica ha compiuto un solo intervento difficile, quando ha sventato su tiro di Di Mariano, una delle rare occasioni da gol avute dal Lecce. Queste sono state, in effetti, non molte di più perché ricordiamo un’altra occasione di Di Mariano, una di Strefezza, addirittura di testa, ed una di Coda nella ripresa su capovolgimento di fronte.
È stata gara combattuta ma sostanzialmente corretta tanto che l’arbitro Guida ha estratto per ben nove volte il cartellino giallo.
Partita di contradizione perché con il gol segnato da Coda il Lecce ha raggiunto quota 50 reti all’attivo mentre al passivo ne ha registrate 27 e con questi numeri non è più l’attacco più prolifico (Monza e Benevento sono a 52 gol fatti) ma è la squadra con il minor di gol subiti alla pari col Perugia.
Il dato più importante di ieri, però, a mio avviso è la ricostruzione del tridente d’attacco con Strfezza, Coda e Di Mariano. Questi tre hanno fatto intravedere le cose migliori e quanto siano complementari l’uno agli altri. Ieri Di Mariano ha fornito un assist perfetto a Coda per il suo 100 gol in serie B pochi minuti prima di quello, altrettanto perfetto, per Strefezza che ha sfiorato il gol.
Altri fattori positivi è il sempre migliore amalgama in difesa tra Lucioni, Tuia come centrali e Calabresi sulla fascia destra e la crescita di Blin che con tecnica e fisicità ha saputo creare una diga a centrocampo dove, e non è più da tempo una sorpresa, Hjulmand sta crescendo sempre di più con assoluta padronanza del ruolo.
Infine una parola, ma sarebbe necessario un discorso fiume, per Massimo Coda che ieri si è reso protagonista segnando una rete molto bella che gli fa tagliare il traguardo delle cento reti in serie B e che rilancia alla grande il suo Lecce verso quel traguardo che, ora, potrebbe essere lontano solo sei altri match.
Eugenio Luciani