LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO
LUCIONI E FARAGÒ FIRMANO LA VITTORIA PIÙ IMPORTANTE DELLA STAGIONE
Quella di ieri è sicuramente una partita che i tifosi salentini non dimenticheranno mai. Nella settimana che l’ha preceduta era stata descritta come una partita chiave, dalla grande importanza perle due contendenti e quindi molto difficile da giocare; bene a me sembra che così non sia stato e ciò per solo ed esclusivo merito dei giallorossi che hanno saputo lavorare bene nei giorni precedenti e che in campo hanno dato davvero tutto annichilendo un avversario che, per correttezza bisogna riconoscere, ha cercato di contrastarli senza riuscirci.
Baroni ha disposto i suoi uomini con l’abituale modulo di gioco facendo ricorso ai giocatori che gli davano maggiori garanzia e non ha sbagliato una scelta visto che alla fine tutti hanno meritato il massimo nella risposta dei tifosi che li hanno osannati a lungo convinti che il traguardo non è ancora tagliato ma è lì dietro l’angolo ad attendere Lucioni e compagni per essere abbattuto.
Il Lecce è partito subito lancia in cresta all’attacco della porta avversaria è già al secondo minuto ha sfiorato il gol con Dermaku. Una sorta di predizione dello svolgimento del match. Il tridente d’attacco leccese, sul podio dei migliori del campionato non ha segnato nella partita decisiva perché ci hanno pensato due uomini al di fuori del reparto e meno adusi ad andare in gol. I gol, infatti, li hanno segnati capitan Lucioni nel primo tempo e il centrocampista Faragò, subentrato da poco, nel corso della ripresa.
Lucioni non segnava dall’ultimo gol messo a segno contro la Lazio, in serie A, ed il suo gol oggi ha anche un maggiore valore morale: lui è il capitano di questa squadra, ne è la guida non solo in campo ma anche, e soprattutto all’interno dello spogliatoio, ed oggi ha indicato col suo gol la via da seguire per raggiunegere quel successo finale lo scorso anno sfuggito sul finire.
Ora al Lecce, più che mai padrone del proprio destino, basta poco per tornare a misurarsi con gli squadroni del massimo campionato italiano e questa squadra se opportunamente supportata da qualche azzeccato innesto, ma ci penserà Pantaleo Corvino, potrà reggere il confronto perché potrà fare affidamento su doti morali oltre che fisiche e tattiche di cui gli attuali calciatori sono ben dotati.
Per concludere un plauso va fatto anche allo staff tecnico, Baroni ed i suoi assistenti hanno saputo lavorare sin dall’inizio inculcando in tutti il principio del lavoro e diffondendo il concetto della calma, della serenità e il principio della collaborazione in un sano antagonismo sportivo per la conquista di un posto in prima squadra. Un campionato non lo si conduce come il Lecce ha fatto in quello attuale se alla base non ci sono prima di tutto uomini veri oltre che ad ottimi calciatori.
Eugenio Luciani