LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO: VENEZIA vs LECCE
IL LECCE HA RIAPERTO IL DISCORSO PROMOZIONE DIRETTA
Il tandem Coda – Pettinari si è ripetuto, ieri pomeriggio sul terreno degli arancioneroverdi veneziani, e il Lecce ha conquistato la terza vittoria consecutiva, secondo trionfo contro una diretta concorrente a seguire, allungando la serie positiva ad otto risultati utili uno dietro l’altro, con cinque vittorie e tre pareggi, segnando 19 reti e subendone 9.
Grazie a questo score il Lecce è salito in graduatoria al terzo posto solitario ad un punto dal Monza (secondo) ed a sei dall’Empoli capolista.
Corini voleva questa vittoria sapendo che vincere a Venezia sarebbe stato non importante ma di più; per una questione di autostima, per i riflessi che il risultato ottenuto in laguna avrà sugli avversari, per l’entusiasmo creato nell’ambiente salentino pronto a incoraggiare, pur se da lontano, quei baldi giovanotti portati a Lecce da Corvino e plasmati con successo da Corini.
Ieri è stata una dimostrazione di carattere davvero eccezionale perché essere raggiunti, quasi per caso, due volte, poteva creare scoramento ed invece dal primo all’ultimo tutti hanno lottato sempre con lo spirito indomito di chi vuole ad ogni costo la vittoria.
Ed alla fine vittoria è stata.
La formazione mandata in campo ha rispettato le previsioni con l’innesto di Pisacane, ottima prova, al posto dello squalificato Meccariello e di Mancosu, il capitano, al posto di Henderson per un giusto turn over utile anche ad attestare, nei confronti degli avversari, la voglia di vincere dei giallorossi.
Mi sembra di poter dire che tutti hanno dato il massimo e che gli schemi voluti ed insegnati da Corini trovano sempre più applicazione; cos’ come è ormai acclarato che la coppia Coda-Pettinari stia davvero in
una condizione psico-fisica eccellente.
Poter contare su due attaccanti di questo calibro, con Stepinski, Rodriguez e Yalcin pronti a dare il proprio contributo, per Corini è una bella cosa.
Si sa che i campionati si vincono subendo poco, ma è vero pure che per vincere si deve segnare un gol più dell’avversario e con un gioco d’attacco come quello leccese che ha fruttato sinora cinquantacinue reti è più semplice vincere.
La squadra da ieri sera è in ritiro all’Acquacetosa a Roma dove resterà sino a quando non si sposterà su Frosinone per affrontare il secondo consecutivo impegno in trasferta.
La voglia, il progetto è quello di puntare ad un nuovo successo. Verrà? Se si questo è davvero un grande Lecce anche perché sabato Corini dovrà trovare la quadratura del centrocampo dovendo rinunciare a Hjulman che sarà squalificato. Subentreà quasi certamente Tachtsidis che vorrà dimostrare come anche lui potrà essere utile alla causa come lo è stato nella rincorsa alla serie A sotto la guida di Liverani.
Ernesto Luciani