LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO: LECCE vs ROMA
Falcone protagonista in almeno quattro situazioni.
Non si conquista un risultato utile (anche un pareggio) contro una grande squadra se non si è pronti a soffrire ed a sacrificarsi sino allo spasmo e quando in una squadra aleggia quest’aria è segnale di grande maturità.
Di solito quando si incontrano due squadre con grandi divari fra loro si cita il raffronto con le figure mitologiche di David e Golia ed il primo prevale solo raramente.
Ieri non è stato il caso perché il Lecce non ha supplito al gap che ancora c’è con la semplice corsa o una maggiore dose di agonismo, lo ha fatto con la tecnica di alcuni dei suoi e l’acume tattico inculcato nella mente di tutti dall’allenatore che ha i suoi difetti ma ha anche, ormai è assodato diversi meriti.
Ieri in campo si sono viste due squadre che sapevano bene ciò che volevano e i desiderata della Roma sono evidenziati dai tre corner battuti nel breve volger dei primi 60 secondi di partita.
Rona per rincorrere il suo obiettivo stagionale (un posto per la Champions) voleva i tre punti ed ha cercato di ottenerli dal primo all’ultimo minuto.
Da parte sua il Lecce, conscio dei propri limiti, pur non rinunciando passivamente alle proprie mire ha giocato con un’accortezza particolare affidandosi a quella diga umana creata da Baroni con una mediana (Blin, Hjulmand e Gonzalez) che assicura alla squadra copertura e rilanci a seconda delle fasi di gioco avvalendosi del grande supporto offerto dagli esterni bassi e/o alti che sia (Gendrey, Gallo, Strfezza, Di Francesco) in un armonioso, compatto ed elastico salire o scendere sull’out laterale.
Un punto che vale oro perché conquistato contro un avversario deciso a tutto pur di conquistare l’intera posta in palio ma che sul campo è stato costretto a fare i conti contro un Lecce deciso e maturo che si è giovato anche di una grande prova da parte di Falcone decisivo in almeno quattro occasioni salvando la propria porta dalla capitolazione.
Alla fine della partita un pensiero non poteva non volare per applaudire i tanti colpi di mercato grazie ai quali il duo Corvino Trinchera ha costruito questo Lecce che plasmato da Baroni sta facendo sognare non solo gli oltre ventimila che affollano lo stadio ma un intero territorio salentino che nei colori giallorossi vede un segnale di riscatto che spera di portare anche in altri campi.
Eugenio Luciani
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