LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO – LECCE vs VERONA (34ª giornata)
UN LECCE TIMOROSO IMBRIGLIATO DAL VERONA CADE ANCORA UNA VOLTA
Ci aspettavamo un Lecce che facesse la partita ed invece è stato il Verona ad imporre ritmo e gioco.
Sono partiti subito gli ospiti che con Djuric hanno colpito la traversa dopo appena 90 secondi e sempre con lo stesso attaccante bosniaco non sono passati in vantaggio solo perché Falcone ha sfoderato un intervento importante mandando la palla in calcio d’angolo.
Il Lecce dopo circa dieci minuti capisce come deve aggiustare le marcature in particolare su Lazonic e Djuric e poi sempre con lanci lunghi, spesso fuori misura, cerca di creare qualche situazione favorevole senza però mai riuscire a centrare con propri tiri la porta di Montipò.
Il Verona ha saputo anche agire sotto l’aspetto nervoso giocando in modo molto maschio ed attuando al di là di ogni tipo di schieramento una marcatura a uomo. In questo modo ha messo in difficoltà un po’ tutti ma soprattutto la linea mediana che non ha saputo mai dare una mano importante ai tre attaccanti lasciati a se stessi anzi impegnati, spesso, a rincorrere gli avversari in fase di impostazione.
Ai meriti dell’avversario poi c’è da assommare gli ormai cronici difetti del Lecce.
Ormai è chiaro a tutti che ci sono grosse difficoltà ad andare in gol ma ciò non dipende dalle qualità tecniche dei singoli attaccanti ma da difficoltà proprie della squadra di costruire gioco. Non per nulla il Lecce è una delle squadre con minor fase di possesso palla in tutto il corso delle 34 giornate giocate.
Il Lecce aspetta l’avversario cercando poi di aggredirlo con lanci lunghi e qualche cambio di campo, specialità degli esterni leccesi, ma mai, o per lo meno poche volte si sono cisti leccesi impegnati in azioni elaborate in orizzontale a guadagnare spazio.
Ieri sera, a mio avviso, si è buttata al vento una grande occasione per mettersi al riparo d brutte sorprese ora restano quattro partite ed è necessario conquistare almeno quattro punti (una vittoria ed un pareggio) ma di questi tempi e dopo lo score delle ultime giornate (a partire dal gennaio 2023) nutrire qualche dubbio non è bestemmiare anche se poi l’affetto che i salentini provano per questa squadra porta a sperare ancora fermamente nella salvezza.
Eugenio Luciani
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