LA PARTITA VISTA IL GIORNO DOPO MONZA VS LECCE (37ª GIORNATA)
IMPRESA TITANICA DEL LECCE CHE IN TRASFERTA CONQUISTA LA SALVEZZA Traguardo raggiunto con una giornata d’anticipo sulla chiusura della stagione Era la prima volta delle due squadre sul terreno brianzolo in serie A e con sulle spalle del Lecce una grande responsabilità mentre per il Monza c’era l’aspettativa di poter ambire a fine stagione ad un posto in Europa che, per una neo promossa nel massimo torneo calcistico, rappresenta di sicuro un traguardo molto ambizioso. Nella prima frazione di gioco, non c’è stato molto da raccontare.
Le due formazioni hanno giocato in maniera molto compassato e con ritmi abbastanza bassi, con il Lecce che in qualche occasione ha provato a ripartire in velocità grazie alle sgasate di Banda.
Di sicuro il gran caldo non ha aiutando ad alzare i toni della gara.
Il Lecce, come suo solito, ha lasciato il possesso della palla all’avversario che però non è quasi mai riuscita a trovare la soluzione giusta per arrivare pericolosamente verso la porta di Falcone.
I giallorossi, da parte loro, ci sono riusciti un paio di volte ma senza mai impegnare seriamente Di Gregorio che non ha dovuto effettuare nessuna parata.
Palladino da subito ad inizio ripresa con l’ingresso in campo di Sensi e Birindelli ha cercato soluzioni diverse ma anche Baroni ha apportate un paio di subentri nel momento in cui si è accorto che la sua squadra non riusciva più a tenere il passo degli avversari.
L’ingresso di Hjulmand e Di Francesco per Askildsen e Strefezza ha rivitalizzato la squadra che poi si è giovata della maggiore freschezza di Maleh al posto di Oudin, ormai stanchissimo.
Dopo l’episodio del rigore parato da Falcone in bello stile forse Baroni ha pensato che la Dea Bendata poteva essersi ricordata del Lecce ed ha avuto il colpo di genio: dentro Colombo per Ceesay e Pezzella per Banda.
Si è pensato ad una mossa tattica di contenimento in visto di un presumibile recupero record, alla fine si è rivelata quella vincente perché Colombo, entrato all’86 minuto al 98’ ha trovato la forza per guadagnarsi, lottando lungo la linea dell’out destro con un avversario, quel calcio d’angolo dalla cui battuta è derivato il calcio di rigore decretato da Doveri.
Da quel momento sono passati tre minuti, interminabili per tutti, sino a quando Colombo, freddissimo sul dischetto degli undici metri ha battuto Di Gregorio consegnando al Lecce non solo la vittoria nel match ma la certezza matematica della permamnenza, il prossimo anno, nel massimo campionato.
Con novanta minuti d’anticipo, quindi, il Lecce di Baroni conquista un traguardo che sembrava sfuggire dalle mani dei giallorossi. Domenica si gioca contro il Bologna e poi si va in vacanza ma ad agosto alla ripresa del campionato di serie A il Lecce sarà ancora lì con altre diciannove società pronto per una nuova AvventurA.
Eugenio Luciani
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