JUVESTABIA vs LECCE – La partita vista il giorno dopo
LA VITTORIA ARRIDE AI FORTI E IL LECCE LO STA DIVENTANDO
Il commento della partita di ieri tra lecce e Juve Stabia non può che avere inizio da una piccola annotazione sul nuovo regolamento delle sostituzioni da operare nel corso della gara. Come noto da quest’anno se ne possono fare cinque (prima erano tre) ma suddivise in tre fasi. Ieri si è registrato un caso che ci porta a riflettere: Liverani per sue scelte tecnico-tattiche ha operato le tre sostituzioni, una per ogni step concesso, per cui allorché Drudi ha dovuto dichiarare forfait per infortunio il Lecce è stato costretto a giocare in dieci per circa un quarto d’ora. Ora, io credo, per evitare questi squilibri non sarebbe il caso che (SOLO IN CASO DI INFORTUNI) potendo ancora fare ricorso alla panchina, si consenta al tecnico di mandare in campo un sostituto?
Ciò detto, passo alla partita. È stata come previsto una gara difficile da addomesticare ma il Lecce, malgrado quello che dicono Caserta e compagnia bella, l’ha fatta sua perché ha giocato, come da tempo mi auguravo, da grande squadra. I giallorossi non sono certamente dotati di grandissima tecnica ma certamente sono uomini con la U maiuscola in senso mentale e morale. Hanno saputo imporre i ritmi giusti alla gara, rallentandoli quand’era necessario e accelerandoli quand’era opportuno (vedi 53’ E 55’ ad esempio).
Bisogna riconoscere che il lavoro di Liverani sta dando i suoi frutti, il tecnico ha saputo, evidentemente, toccare le corde giuste di ognuno dei suoi e tutti insieme con il nuovo modulo adottato stanno puntando con decisione alla conquista di quel traguardo che ci sfugge da cinque stagioni.
Certo il peso di tre gare in sette giorni ha lasciato un fardello difficile da sopportare: agli infortunati Costa Fereira e Ciancio probabilmente si aggiungeranno Lepore e Drudi, acciaccati nell’ultimo match giocato ma Cosenza e compagni sapranno fare fronte anche perché nella prossima battaglia da affrontare avranno alle spalle l’entusiastico supporto non di 400/500 tifosi (in ogni caso eccezionali) ma di diecimila gole che urleranno per novanta e più minuti FORZA LECCE.
Ernesto Luciani