LA VITTORIA COL TORINO TRAMPOLINO DI LANCIO VERSO LA SALVEZZA.
Sono trascorsi due giorni dalla strepitosa vittoria sul Torino ma gli echi del risultato ottenuto rimbombano ancora negli ambienti sportivi leccesi. Un risultato di 4 a 0 in serie A non può passare alla storia senza creare un entusiasmo che si era alquanto assopito. Ed il Lecce un risultato così netto, nel massimo campionato, non lo aveva ottenuto volte (ma non molte) i giallorossi hanno messo a segno una quaterna di gol ma ne avevano sempre subito qualcuno quindi questo con il Torino sarà iscritto negli anni come il risultato più clamoroso. Peraltro è maturato in maniera del tutta imprevista visto che a causa delle molte defezioni mister Liverani si era visto costretto a far ricorso a piena mani fra i nuovi arrivati e nella rosa della Primavera convocando ben sei ragazzi del gruppo affidato a Sebastiano Siviglia.
Proprio i nuovi, però, hanno suonato la carica giocando come se fossero veterani del gruppo, perfetti conoscitori e, quindi, applicatori dei sistemi di gioco voluti dall’allenatore.
Quella con il Torino è stata, quindi, una partita zero, un match da cui ripartire per andare a lottare per tutte le prossime gare in modo da ottenere quella salvezza che per il Lecce equivarrà ad uno scudetto.
L’innesto in squadra di Donati, Deiola, Barak e Saponara hanno determinato un maggiore equilibrio fra i reparti che nei singoli e come reparto si sono mossi sempre con la massima attenzione restando ben corti fra loro e giocando le due fasi di gioco con la stessa semplicità ed avvedutezza.
I passaggi filtranti di Saponara (assist al bacio per Deiola e Falco in occasione dei rispettivi gol) la fisicità e l’intelligenza tattica messa in mostra da Barak, peraltro autori di una gol estremamente importante, hanno dato corpo alla fiducia che nel lavoro della società e dell’allenatore hanno sempre avuto i tifosi (si spiegano così i quasi ventimila abbonamenti)-
Dopo Torino, però, bisogna mettere in atto le parole dette da Liverani nel post partita. Ora è tempo di proseguire sulla ritrovata via del gioco e deò risultato perché il cammino è ancora lungo e tortuoso. Il vantaggio acquisito sulla zona rossa della classifica, peraltro, induce a stare con i piedi per terra. Tre punti di vantaggio sulla terz’ultima sono importantissimi ma non sufficienti a fare stare tranquilli; ed è un bene che nella lotta, da qui a maggio, possa essere tirata qualche altra formazione che, per ora, veleggia in acque più tranquille.
Ernesto Luciani