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L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO

L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO

L’ORSO E L’USIGNOLO di Katherine Arden

Un viaggio fra le antiche credenze popolari slave: la giovane russa Vasilisa – Vasja per i suoi cari – porta in sé un dono assai speciale: può vedere e interagire con quelli che la gente comune crede esistano solo nelle leggende, nei miti e nei racconti che si narrano accanto al fuoco nei gelidi inverni. Porta i suoi lettori alla scoperta dei Chyerty: piccoli demoni casalinghi che, se ben nutriti, proteggono e riscaldano le nostre case, svolgono compiti quotidiani a beneficio della casa che involontariamente li ospita e tengono lontani altri demoni più offensivi. Vasja li rispetta e li accudisce, parla con loro e stringe amicizie. Il Domovoj, il Vazila, il Lesij custode dei boschi o la temibile Rusalka, ognuno di loro e molti altri ancora appaiono fra le righe di questo fantasy. Invito chiunque si addentri in questa lettura a fare delle piccole e interessanti ricerche per approfondire e conoscere meglio questi esseri che saranno dei validi compagni d’avventura per l’intrepida protagonista.
La crescita del personaggio di Vasja, che la vede dapprima bambina per poi divenire una giovane donna, crea una solida empatia tra il lettore e quest’ultima. Il narratore esterno che porta con la sua voce il sapore degli antichi racconti, narra il tutto come fosse una favola, antica e misteriosa. Storie tramandate di generazione in generazione, che si scontrano con la fede cristiana, cosa che porta l’entrata in scena di un personaggio secondario rilevante: un giovane prete che, con il suo credo, provocherà scompiglio al villaggio e metterà Vasilisa in serio pericolo.

Non tutti i demoni sono utili o buoni, molti sono pericolosi e Vasja lo scoprirà presto, uno in particolare è in agguato da tempo e sarà la sua più grande sfida.

Un sacrificio, antichi incantesimi celati in magici oggetti, un incontro e un aiuto inaspettato, un bacio rubato, una famiglia da salvare, stereotipi e limiti imposti da superare, una libertà da rivendicare.
La morte può avere molti volti ma non è per forza spietata come verrebbe spesso da credere, può essere anche che arrivi per dare sollievo a un’anima disperata o soltanto per accompagnare nell’ultimo viaggio il malcapitato. Nella realtà di Vasja arriva insieme alla neve, quando gli uomini muoiono congelati, da sempre si fa chiamare Morozko: è un demone o è esso stesso la morte? Sarà la sua comparsa a determinare la sorte e la fine di questo viaggio, una fine da cui nascerà un nuovo inizio per colei che tutti chiamano “strega”. Questa storia non è un fantasy qualsiasi ma sottolinea molto come l’uomo abbia paura del diverso: una donna collocata in un tempo dove la figura femminile non aveva nessuna autorità, nessuna libertà di pensiero o altro, ma solo doveri verso la famiglia: soddisfare in ogni cosa un marito che non si sceglieva e poi badare a casa e figli. In tutto questo la piccola Vasja, all’apparenza così fragile, userà la sua grinta e sceglierà la sua strada a testa alta, sfruttando le sue qualità, un dono che molti temono ma che in mano suo diventerà una potente arma.

Un fantasy epico che porta in terre e in tempi lontani, l’inizio di una trilogia promettente. Da leggere assolutamente!

luciani.2006@libero.it

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