L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO
UN FIORE DAI PETALI D’ACCIAIO ‘WARRIOR’ di Giusy Manganaro
Un libro forte, di impatto, che racconta di dolori, difficoltà e resilienza: “Un fiore dai petali d’acciaio” è una lettura da affrontare con calma e spirito di condivisione.
Giusy Manganaro ha una scrittura particolare. Scorrevole, costruisce le frasi in maniera personale; alcune volte risuonano strane, non rispettose della grammatica più canonica, ma comunque chiare. L’opera è scritta in terza persona, e risulta come una cronistoria che attraversa anni ed avvenimenti importanti per la protagonista Giorgia, con tutto il peso delle tragedie e difficoltà che ha vissuto e l’hanno plasmata.
Nonostante la storia si segua con empatia, si percepisce un velo tra chi scrive e il soggetto principale. C’è una distanza, un distacco, forse necessario per raccontare tutto ciò che Giorgia sopporta, subisce e supera, che sembra dire: “Accogli, leggi, confronta con la tua vita e chiediti cosa avresti fatto tu, ma resta presente, non sei Giorgia, non sei lei e se hai bisogno di respirare, chiudi il libro e posalo per un po’.”
Ci si avvicina alla protagonista, ma non si riesce ad abbracciarla. Di certo però c’è che la si segue con partecipazione.
Tra i personaggi e il lettore si instaura un rapporto netto. Giorgia è preponderante, gli altri ci sono, fanno arrabbiare o intenerire, sono figure negative e tossiche o positive e dolci, eppure è lei che vediamo nitidamente, come un sole attorno al quale orbitino pianeti più o meno importanti, in grado di illuminarsi solo in funzione di lei.
Tanti gli eventi e gli avvenimenti, a volte fa troppo male leggerli e si sente la necessità di staccarsi, per poi tornare perché si sente lealtà verso la protagonista e c’è voglia di vedere come continua, se finalmente un po’ di serenità arriverà a premiare un fiore delicato divenuto d’acciaio per necessità.
Chiaro il messaggio e l’esempio: la vita può prenderci a botte, buttarci giù, ma possiamo sempre trovare la forza per rialzarci. Giorgia è un esempio, una guerriera che rappresenta il combattente in ognuno di noi.