L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO
CASSIOPEA E ALTRE STANZE di Giulio Musenga
La poetica di Giulio Musenga, caratterizzata da una levigatezza di linguaggio e una strutturale e sapiente sintassi, accompagna il lettore a meditare sul tempo e le sue bellezze.
Un libro che ci guida dal sorgere del giorno alla sua conclusione con richiami e omaggi a vari scrittori e musicisti. Così la figura del “risveglio” nella poesia con cui si apre il testo, ci fa preda ancora dei fantasmi e della luce di un Altrove che incombe, resta insieme figura di un’ossessione e di un abbaglio che non cessa, nell’instabile destino che ci ospita ma che pure non nega a una bellezza che proprio da questo limite, da questo continuo morire, si fa sublime.
Poesia spontanea ma sorvegliatissima, dalla tecnica raffinata, si rivolge verso l’assoluto. Servendosi di assonanze, dissonanze, squarci di luce e di buio, la Poesia cerca di dire in modo indiretto, allusivo ma non finto, quello che attinge dall’inesplicabile voce dell’inconscio, per disvelare così la dimensione dell’essere, dell’Altro noi stessi che è in noi.
C’è evidente, in questa silloge e nel continuum poetico, la capacità di guardare alla realtà facendo affiorare gli aspetti anche umili e deteriorati delle cose e del mondo. A questo si aggiunge tuttavia anche una parola che è soprattutto gesto, grido che sa fondersi e risolversi, tra sensi e forme, nel silenzio della composizione.
Ancora protagonista è il tempo, al quale vengono associate parole che lo connotano in modo, di volta in volta, diverso, come se esso fosse il gran nemico sotto il quale si sfalda l’esistenza, ma dal quale il poeta ha trovato scampo nel rifugio dell’essere, verso cui conduce la propria e, forse, anche l’altrui esistenza.
Il tempo lascia solchi profondi, spezza sillabe, riannodate dallo sguardo di un volto amato; il tempo ha anche silenzi, pause siderali dove avvengono incontri; il tempo ha pieghe anguste dalle quali sgusciano, di nascosto, frammenti della vita che si ricompongono fuori dalla sua morsa; il tempo incalza e non dà tregua; il tempo, nelle notti, ha varie forme che sfumano dall’ansia al desiderio di pace; il tempo è un crocevia dove le cose si annodano in modo irrisolvibile; infine, il tempo rapisce volti e luoghi amati, ma esso nulla può nel rifugio dell’essere, sito atemporale, dove volti e luoghi hanno il loro respiro vitale ed in cui il Poeta sa incarnare evocazioni di ritorni di un’anima affaticata, dolente ma malinconicamente mai vinta.
La poesia di Musenga celebra la vita tra ricordi amici, affetti familiari, sensualità, dimostrando di saper andare controcorrente tra le ombre che disorientano il cammino, muovendosi per il mondo, come fa Cassiopea nell’universo sidereo.