L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO
INSOLITI PERCORSI D’ARTE di Noemi Di Gioia e Giuseppe Tarditi – Prefazione a cura di: Vittorio Sgarbi
“Insoliti percorsi d’arte” di Noemi Di Gioia e Giuseppe Tarditi è un saggio molto interessante la cui lettura, oltre a dare informazioni su architettura contemporanea e arte figurativa di vari periodi, riesce anche a stimolare riflessioni profonde.
E’ un piacere recensire questo libro, proprio per le tante motivazioni che la sua lettura mi ha spinto a mettere a fuoco: la bellezza evocatrice delle opere commentate, il senso di atemporalità che unisce presente e passato e, non ultima, la curiosità di affrontare un’impresa che, quando il libro mi è stato proposto, mi era sembrata impossibile, essendo praticamente profana riguardo al tema.
In copertina il bellissimo volto di Maria, particolare della più nota “Pietà” di Michelangelo, è come a illuminare e rendere evidente quella che è una delle idee di fondo sulle quali si sviluppa il libro: la forza di attrazione irresistibile dell’arte, in questo caso, attraverso l’uso magistrale della luce e di movimento del sommo artista. Arte intesa come linguaggio che parla a tutti ed è compreso da tutti, che arriva a insegnare all’uomo non attraverso l’intelletto ma attraverso l’emozione.
Lo stile con il quale gli autori parlano delle varie opere prese in esame, è in grado di stimolare in noi lettori una serie di infinite considerazioni sulla funzione dell’opera d’arte da rimettere al centro delle nostre esistenze così “industriali”.
Interessante è l’approccio psicologico e antropologico, documentato con precisione, estremamente chiaro e spogliato da eccessivi tecnicismi. E’ un percorso particolare il cui punto di partenza è la linea curva; le linee sono lo strumento da sempre alla base della tecnica del disegno e molti artisti hanno eseguito le loro opere grazie al potere espressivo di semplici linee che s’incontrano, si intrecciano in strutture che offrono, a uno spettatore che non si limita all’aspetto estetico, una riflessione ininterrotta che va dall’arte alla quotidianità, dall’Io alla società.
Attraverso lo snodarsi del percorso narrativo, la bellezza dell’opera diviene così un dispositivo che serve a illuminare le distorsioni della storia e quelle della società, trasmesse dai vari artisti, dalle loro personalità e dalle loro vite.
Le opere prese in esame sono messaggi della storia passata di una società che è rappresenta nella religiosità, nel rapporto stretto dell’uomo con la natura, nell’espressione della dignità del lavoro, nella solitudine dell’essere umano, nei diversi ruoli della donna.
“Insoliti percorsi d’arte” porta a conoscenza opere non sempre molto note ed è scritto in un linguaggio accessibile. E’ un libro che invita a non leggerlo tutto d’un fiato, decidendo quale capitolo leggere in base ai temi indicati dai titoli e seguendo un proprio itinerario personale anche fra le molte illustrazioni. Insomma un libro da leggere per provare piccoli brividi di emozione e di stupore per ciò che possiamo scoprire e leggere dentro un’opera, un saggio che ci avvicina all’arte, offrendo inoltre una possibilità fondamentale del discorso critico: quello di farsi strumento di comprensione dei fenomeni artistici nella loro qualità dialettica originaria, stringendo insieme il loro aspetto materiale e il loro retroterra antropologico.
Tutto questo è da stimolo alla nostra sensibilità e affina le nostre abitudini di pensiero.