L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO
IL GIALLO DELLA VILLA ABBANDONATA.
Uno strano caso per Astore Rossi
di Riccardo Landini
Dopo “Il giallo di via San Giorgio”, ecco al pubblico una nuova avvincente indagine del restauratore Astore Rossi, detective suo malgrado e sempre per caso, coinvolto in rocambolesche avventure.
Brillante, dotata di un’urgenza che la rende inconfondibile, la scrittura di Landini coinvolge da subito. Una chiamata per una valutazione su dei mobili ereditati, precipiterà nuovamente Astore in un turbine di eventi delittuosi e pericolosi.
La trama è assolutamente trascinante: in breve tempo si passa dalla normalità della vita ordinata e tranquilla, alla brutalità della morte e del sospetto. Sconvolgente, finanche surreale, l’autore gioca molto sull’indole buona e fiduciosa del suo protagonista, gettandolo in un’avventura che diventa sempre più una vera fossa dei leoni, dove il povero restauratore sarà pasto per molti, troppi, figuri.
Rossi è un personaggio complesso, dal passato difficile e non ancora risolto. La sua unica aspirazione è vivere “sotto un sasso”, dimenticato da un mondo col quale vuole avere meno contatti possibili. Casa, bottega e un giro di amici minimale, fanno di quest’uomo un eremita dei giorni nostri, privo di televisore, di cellulare, è una mosca bianca che agogna la tranquillità. E cosa accade a chi vuole stare solo in disparte a guardare? Che i guai conoscono fin troppo bene il suo indirizzo e non vedono l’ora di movimentargli le giornate e le notti!
Un quadro misterioso, un artista stregone, preti guerrieri e una loggia segreta. Il lettore non può che porsi domande, mentre Astore procede con fiducia, con incoscienza e con troppa ingenuità, tra inseguimenti, sparatorie e fughe in città lontane.
“Il giallo della villa abbandonata” non conosce tempi morti, le pagine scorrono velocemente, coinvolgendo in un ritmo forsennato. Troppi individui nei quali non si può riporre totale fiducia da una parte, mentre dall’altra la polizia che indaga sembra decisa a catturare il più probabile, invece che il colpevole. Il nostro protagonista può solo contare su se stesso, su una compagna fortuita quanto amata e sul solito amico intrallazzatore che fornisce informazioni o vie per scovare indizi. Astore deve tentare prima di tutto di sopravvivere e poi di scoprire la verità, altrimenti finirà in carcere da innocente, di nuovo.
Tra bugie e millanterie si nasconde una verità poco esoterica e molto umana, fatta come sovente, di brutalità ed avidità. Il passato e il presente si intrecciano per dare conclusione ad una storia di violenza e paura che dura da troppo.
Avvincente ed appassionante “Il giallo della villa abbandonata” vi regalerà una lettura dinamica che amerete e lascerete, alla fine, con riluttanza. Fino alla prossima perizia con delitto che di certo aspetta Astore Rossi in futuro!
(Tatiana Vanini)
(fonte: https://www.librierecensioni.com/