L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO
LE NOTTI BIANCHE di Fëdor Dostoevskij
Consigliamo questa settimana la lettura del romanzo “Le notti Bianche” scritto da Fëdor Dostoevskij, famoso scrittore e filosofo russo dell’Ottocento.
La storia d’amore è ambientata in una solitaria San Pietroburgo, i protagonisti sono un timido sognatore e Nasten’ka, una ragazza di diciassette anni, innamorata di un uomo. Il romanzo si sviluppa in quattro notti nelle quali i due protagonisti si confidano i propri segreti e i propri sentimenti. Insieme sognano un’avventura meravigliosa ma la realtà è diversa. Una storia sentimentale che narra la solitudine e la speranza, un racconto intenso e profondo.
Nel 1957 Luchino Visconti diresse l’omonimo film ispirato al romanzo.
Di seguito alcune righe del romanzo: «Cominciai a seguirla subito ma lei intuendo la mia intenzione si allontanò dal canale e attraversata la strada si mise a camminare sull’altro marciapiede. Io non osai attraversare la strada. Il mio cuore palpitava come quello di un uccellino catturato. Fu il caso a venirmi in aiuto.
Dall’altro lato del marciapiede non lontano dalla mia sconosciuta spuntò fuori improvvisamente un signore in frac di età rispettabile ma non si potrebbe dire altrettanto della sua andatura. Camminava barcollando e con prudenza si appoggiava al muro. La ragazza si mise a camminare come una freccia in fretta e furia trepidante come di solito camminano tutte le ragazze che non vogliono che qualcuno proponga loro di accompagnarle a casa di notte e di sicuro il barcollante signore non l’avrebbe raggiunta in nessun caso se il mio destino non gli avesse ispirato di ricorrere a mezzi più risolutivi. Ad un tratto senza dire nemmeno una parola il signore partì di scatto e si mise a correre a tutta velocità per raggiungere la mia sconosciuta. Lei filava come il vento ma il signore vacillante stava per raggiungerla la raggiunse; la ragazza gridò e… benedico il destino per l’eccellente bastone nodoso che quella volta tenevo nella mia destra. In un attimo mi trovai dall’altra parte del marciapiede in un attimo lo sconosciuto capì la situazione si rese conto delle temerarie circostanze si fermò in silenzio e soltanto quando ormai noi fummo molto lontani strepitò in termini assai energici. Ma le sue parole ci arrivavano appena.
“Datemi il braccio” dissi alla mia sconosciuta e quest’uomo non oserà più molestarvi.
Senza dire una parola mi porse il braccio ancora tremante dall’agitazione e dallo spavento. Oh sconosciuto signore come ti benedissi in quel momento! La guardai di sfuggita: era una bruna molto carina; avevo indovinato; sulle sue ciglia nere luccicavano ancora le lacrime del recente spavento o del dolore di prima? Non so. Ma sulle sue labbra brillava già un sorriso. Anche lei mi guardò di sottecchi arrossì leggermente e abbassò gli occhi.
“Ecco vedete perché siete scappata poco fa? Se fossi stato qui non sarebbe successo nulla…”.
“Ma io non vi conoscevo: pensavo che anche voi…”.
“E ora forse mi conoscete?”.
“Un po’. Ecco ad esempio perché tremate?”.
“Oh voi avete indovinato fin dal primo momento!” risposi esaltato dall’intelligenza della mia ragazza: questa non nuoce mai alla bellezza. “Sì fin dal primo sguardo avete capito con chi avevate a che fare. Certo sono timido con le donne sono agitato non voglio negarlo non meno di quanto lo siete stata voi quando quel signore vi ha spaventata… Ora mi sento assalito dal panico.
E’ come un sogno ma nemmeno in sogno avrei immaginato di parlare un giorno con una donna”.
“Come? Davvero?…”.
“Proprio così! Se la mia mano trema è perché mai una mano così graziosa e piccola come la vostra l’aveva stretta. Ho perso completamente l’abitudine di stare con le donne; anzi non ho mai avuto quest’abitudine; sapete vivo da solo… Non so nemmeno come parlare con loro. E nemmeno ora lo so. Non vi ho detto per caso qualche sciocchezza? Ditemelo sinceramente; vi avverto che non sono permaloso…”.
“No nessuna nessuna anzi. E visto che mi chiedete di essere sincera vi dirò che alle donne piace una timidezza così; e se volete saperne di più vi dirò che anche a me piace e io non vi manderò via finché non sarò arrivata a casa”».