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L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO

L’ANGOLO DEDICATO AL LIBRO

NEL NERO DEGLI ABISSI di François Morlupi

Nel nero degli abissi” comincia dalla fine, con un inseguimento dalle imprevedibili, forse nefaste, conclusioni. Poi, come in un film, la trama si avvolge su se stessa e torniamo indietro nel tempo di alcuni giorni, per seguire il nuovo caso dei cinque di Monteverde.

La scrittura di Morlupi ci accoglie con la sua scorrevolezza, semplicità che è incanto ed amicizia, sorprese e curiosità. Un ritmo brioso dove non mancano passaggi divertenti, per sorridere, e altri decisamente seri. Immediatamente è come se non avessimo mai lasciato i personaggi, ritroviamo quelli che ormai sono amici e, da lettori, torniamo a far parte del gruppo a tutti gli effetti.

La serie è ormai giunta, con questa nuova opera, al quarto capitolo, e per chi la segue dall’inizio sarà piacevole ritrovarsi, pronti ad accogliere le nuove dinamiche all’interno della squadra del commissario Ansaldi, l’uomo più ansioso ed ipocondriaco delle letteratura, e a seguire il caso. Se invece vi capita di cominciare da qui, nessun problema, l’indagine è nuova e sarà facile seguirla e lasciarsi prendere dalla storia, mentre si farà conoscenza delle varie figure che popolano il romanzo senza troppa difficoltà. Non stupitevi se poi vi verrà voglia di recuperare i libri precedenti.

Un caso difficile aspetta i protagonisti che spesso si sentiranno impotenti, bloccati in un pantano privo di indizi e con il fiato sul collo dei superiori e l’orologio che, minaccioso, scandisce i secondi verso la sconfitta.
Il ritmo della narrazione non conosce tempi morti. Sempre efficace tra momenti di indagine, interrogatori, sopralluoghi, attimi di tensione e momenti più distensivi che ci regalano scorci del privato dei personaggi, aiutandoci ad entrare sempre più in sintonia con loro. Lavoro e pause, vita di tutti i giorni, lavorativa e frenetica, e quella privata, intima, che lascia spazio ai pensieri e alle mille diverse difficoltà dell’esistenza di ognuno. Mini storie che arricchiscono il romanzo di umanità e verità, per uno sviluppo empatico che porta il lettore dentro il romanzo, rendendo evidente gli abissi oscuri contro cui si lotta, a volta da soli, altre volte più facilmente, con accanto qualcuno.

Teatro delle vicende è sempre Roma, che l’autore rende con le sue bellezze e con ciò che nella capitale non funziona. La città si percepisce, tridimensionale, nei quartieri, nei parchi, per le strade. E con la città il crimine, che a seconda della vittima assume più o meno importanza mediatica, non per la squadra protagonista: per loro ogni vittima ha la stessa dignità. Fa riflettere vedere come determinati eventi che coinvolgono i potenti del mondo, possano mettere su diversi piani quello che, purtroppo, rientra nell’ordinaria amministrazione di un commissariato. Quando ci sono incontri al vertice, la città deve essere sicura, non ci devono esseri casi eclatanti, tutto deve apparire in ordine in superficie. Una rappresentazione per gli esterni, sotto possono esserci abissi neri, ma non devono trapelare.

Avvincente ed emozionante “Nel nero degli abissi” è un libro coinvolgente. Alla fine, con qualche colpo di scena, il caso sarà risolto e in più ci saranno motivi di attenzione su un membro della squadra che mostra segni preoccupanti. Da tenere d’occhio, da attendere una prossima evoluzione in un nuovo romanzo!

redazione.lecceoggi@gmail.com

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