L’ANGOLO DEL LIBRO
USCIRE DA MATRIX Il labirinto apparente di Claudio Mario Cherubini
Lo definisce lo stesso autore: “Il presente libro non è assolutamente un trattato storico, ma un percorso di crescita personale e di ricerca della felicità.”
Trovo che siano molto più centrate queste righe, che la sinossi ufficiale.
Claudio Mario Cherubini ha affrontato un percorso, fatto di informazione e letture, che lo ha portato su una strada a lui più congeniale e migliore, una via che ha deciso di condividere col pubblico.
“Uscire da Matrix” non è il primo libro dell’autore. Precedentemente è già uscito “Tutto ciò di cui ho bisogno è già dentro di me”, un’opera a metà tra il manuale di auto-aiuto e la testimonianza, dove si poneva l’accento sul cambiamento.
La scrittura è scorrevole, chiara e divulgativa. Leggendo le pagine si ha come l’impressione di sentire la voce dell’autore che disquisisce su varie tematiche per portare avanti il suo intento. Nei capitoli, sono molte le influenze esterne, frutto di ricerche e del pensiero di altri. Troviamo nozione storiche, religiose e scientifiche, aforismi e racconti, ma anche apporti dalla filmografia e, di tutto, Cherubini riporta un’attenta bibliografia per chi volesse approfondire. E’ un metodo di concepire un percorso che stimola la curiosità, interessa e rende intrigante il viaggio tra i capitoli, oltre a dare forza e motivazione al pensiero originale di chi scrive. Per chi avesse già letto la pubblicazione precedente sarà possibile individuare alcune parti ripetute, ma molto è nuova esplorazione e innovazione, restando fermo lo stile strutturale dello scritto.
Inizialmente ho provato un po’ di confusione confrontandomi con le pagine. Mi sono chiesta cosa stessi leggendo. E’ un manuale di auto-aiuto, una testimonianza personale, ma trovo parti dove si parla, tanto per fare un esempio, di vaccini. Ci sono momenti dove viene messo in chiaro che chi scrive non è un esperto nei vari campi che esplora, ma solo una persona che si è informata, mi viene detto di tenere sempre acceso il pensiero critico, e quindi perché dovrei leggere le sue idee e le sue opinioni inframmezzate a tante di altri? Cosa dovrei farne?
Sembra una contraddizione, ma serve a portare avanti un messaggio importante, direi un’esortazione fondamentale: coltivare il dubbio. Accendiamo la curiosità, informiamoci, senza assorbire tutto supinamente. Iniziamo a cambiare il nostro modo di porci nel mondo, svegliamoci, diventiamo attivi e saremo anche protagonisti della nostra vita, magari così riusciremo a intraprendere il percorso verso la felicità.
Ecco che alla luce di questa considerazione, si giustifica anche il titolo. Questo scritto ci invita a trovare l’uscita dal labirinto dei preconcetti e delle informazioni inculcate ad arte per andare oltre i nostri limiti, scoprendoci più capaci di quello che credevamo e di conseguenza più liberi. Un risveglio che potrà già essere fonte di gioia.
Non so quanto possa essere utile, in senso pratico, questo scritto. Di certo se un’opera fa soffermare, pensare e riflettere, già c’è un buon lavoro di fondo e questo libro lo fa. E’ una lettura che si presta a essere ripetuta, per affrontare di nuovo i capitoli, alla luce di un’esperienza più consapevole. Inoltre non manca l’aspetto informativo ed educativo, che rende il tutto interessante a un pubblico ampio, che trascende il genere.
Usciremo dal labirinto? Questo dipende solo da noi, dalla nostra volontà e dall’impegno individuale.