L’ANGOLO DEL LIBRO
MA I GIARDINI SI FACEVANO ASPETTARE Baresi immaginari al di là della ferrovia di Ivan Scarcelli
Una raccolta di racconti intrigante: “Ma i giardini si facevano aspettare” è un’opera che si ama, nella quale si sta bene, attratti e incuriositi da ogni storia.
Ivan Scarcelli ha una scrittura che appassiona. Scorrevole e ritmata, è in grado di presentare al lettore trame di cui non si possono prevedere gli sviluppi, dove l’umanità con le sue sfaccettature si dispiega. Il risultato è un libro avvolgente, che invita, pagina dopo pagina, a passare del tempo in sua compagnia.
I personaggi protagonisti, diversi perché diversi sono i racconti, sono tratteggiati così bene che è facile figurarseli. Vengono raccontati fatti, descritti pensieri e sentimenti, che precipitano nelle righe emozionando. Ogni storia dà qualcosa, ogni fine è un nuovo invito a cominciare un altro viaggio, con la sorpresa di non sapere cosa l’autore racconterà, come la costruirà e dove ci condurrà.
Tanto ritmo e dinamismo per racconti che sono sfaccettati, completi, svolti senza fretta, con ciò che serve e dove è abolito ciò che li renderebbe prolissi e ridondanti. Oltre a ciò ci sono altri punti di contatto, ovvero la città dove le storie si svolgono, Bari, il tempo che è al passato, e l’uso del dialetto. Nei dialoghi troviamo sempre delle inflessioni tipiche, frasi intere che sì, per chi non è del luogo rallentano la lettura, sono magari comprensibili nel complesso, ma non in tutto, ma niente paura: alla fine di ogni racconto, ciò che era in dialetto viene proposto con la sua traduzione, quindi è facile recuperare parole perdute. L’uso della parlata tipica di un luogo, cala ancora di più il lettore nella realtà, trasmette un senso di appartenenza e fa vivere elementi della tipicità.
Scarcelli, attraverso i suoi racconti, ci fa riflettere, racconta pregi e difetti, comportamenti virtuosi e meno virtuosi, invitandoci non solo a godere di una bella lettura, ma a interrogarci su come noi ci saremmo comportati al posto dei suoi personaggi.
Vita di ogni giorno, mistero con l’aggiunta di elementi che possono essere sovrannaturali o anche frutto di suggestioni, il tutto in una raccolta che sorprende, non stanca e, alla fine, se ne vuole ancora.
Scrivere come Scarcelli non è da tutti.