L’ANGOLO DEL LIBRO
DEVIL: IL SIGNORE DEL SANGUE di Maria Benedetta Errigo
Un dark fantasy con una vena romantica, reso in maniera creativa e molto accattivante. Questo è il genere in cui si colloca “Devil: Il signore del sangue”, un romanzo che ho letto in un pomeriggio lasciandomi prendere dalla storia e ammaliare dalle parole dell’autrice.
Maria Benedetta Errigo ha una penna scorrevole, capace di dare il giusto peso alle cose importanti, tralasciando i contorni, per dare al lettore un’opera condensata che ha tutto per attrarre e incuriosire, e nulla per annoiare.
In “Devil: Il signore del sangue” ho scoperto il mondo della Fate in chiave nera e ho apprezzato l’innovazione della storia, con esseri sì magici e territoriali, ma anche molto umani, carnali, quasi vampireschi, se mi si passa il termine. Anche l’amore è descritto con molto pepe e poco miele; è una catena di passione per catturare, incatenare, usato per scopi precisi. Per contro i sentimenti teneri sono sia debolezza che una possibilità di salvezza. Mi ha affascinata la miscela di reale e fantastico che dà, alla particolare condizione degli abitanti di un paese, un qualcosa che va oltre la sottomissione e la dipendenza.
L’autrice ci regala un fantasy nel quale ho letto una metafora di vita e valori. Ho percepito la lotta per la conservazione di uno status quo di secoli, la diffidenza verso il nuovo, che è necessario per sopravvivere, ma comunque difficile da accettare. Ho visto la distanza tra modi di essere e di vivere, ma ne ho scorto le similitudini nella profondità. Ho percepito il vento del cambiamento, portato all’attenzione del lettore in maniera perfetta, attraverso la storia e l’atteggiamento dei protagonisti e ho visto il risultato delle bugie, dei sotterfugi che fanno apparire poi falsa anche la verità. Ma ho riflettuto anche sull’ignoranza di non sapere nulla sulle proprie origini, sulla storia famigliare e la mancata consapevolezza di cosa comporta stare al mondo. Qui in gioco ci sono poteri esoterici, antichi, ma lo vediamo ogni giorno cosa succede se non si sa quello che si fa, se si cresce perennemente scusati delle proprie mancanze, senza presa di coscienza sulle azioni e le conseguenze.
I personaggi sono ben resi, offrono varietà di caratteri, non sono immoti ma in evoluzione, e questa sarà sia positiva che negativa, dando così alla trama tutto il dinamismo che si cerca affinché un libro entri dentro e piaccia.
“Devil: Il signore del sangue” porta a compimento un periodo, ma di certo non tutta la storia, quindi mi aspetto un seguito che sarò ben felice di scoprire. Questo libro piacerà anche a chi non vede necessario il lato romantico in un romanzo, perché troverete sotterfugi, complicazioni e il fascino di un mondo magico più vicino e pericoloso di quello che si pensa.