L’ARRIVO DEL CORONAVIRUS NEL SALENTO NON CREI PANICO
Sarà importante il rispetto delle disposizioni ministeriali e regionali ma anche l’applicazione di ordinarie regole di igiene per fronteggiare l’emergenza sanitaria delle ultime ore. Sarà importante mantenere la calma e non entrare in stato di psicosi collettiva
Certamente il fatto che anche nel Salento si debba registrare un contagio da Covid19 non è un dato facile da accettare e l’allarme è scattato in tutta la provincia ma bisogna mantenere la calma così, come del resto, consigliano di fare gli esperti infettivologi. Il nuovo coronavirus potrebbe propagarsi come una normale influenza, contrastato dalla rigidità dei controlli: nella stragrande maggioranza dei casi il sistema immunitario riesce a contrastare il virus e il soggetto guarisce dopo due settimane.
Intanto è stata attivata la task force regionale per far fronte all’emergenza sanitaria di queste ore. Parallelamente al numero verde regionale, il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Lecce ha dedicato un numero telefonico per ottenere tutte le informazioni necessarie sul COVID-19. Operatori appositamente formati rispondono dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19 e il sabato dalle 8 alle 14.
La Regione Puglia ha disposto che, anche se privo di sintomi, chi transita da Regioni con focolaio deve comunicare al medico curante la propria presenza sul territorio pugliese; nel caso di soggetti non residenti in Puglia la presenza deve essere comunicata al dipartimento di prevenzione della Azienda Sanitaria Locale. È stato messo a disposizione delle persone asintomatiche un sistema per precompilare online il modulo di autosegnalazione, scaricarlo e trasmetterlo all’ufficio di competenza. Per le persone invece che presentano sintomi simil-influenzali (ILI) o sindrome respiratoria severa (SARI) che sono state nelle regioni e province con focolaio (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Provincia di Savona e Provincia di Pesaro e Urbino) o sono state in contatto con persone provenienti dalle regioni con focolaio negli ultimi 14 giorni è necessario contattare il medico direttamente.
Le persone rientrate dalla zona rossa (Cina, Corea del Sud, Iran, Hong Kong, Giappone e Singapore, e in Italia Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e Vò), oltre alla comunicazione delle proprie generalità al medico curante è necessario osservare l’obbligo di permanenza domiciliare.
Rimangono ferme le disposizioni previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in attuazione del decreto-legge n. 6 del 23 febbraio 2020, che riguardano la sospensione fino al 15 marzo dei viaggi d’istruzione e delle uscite scolastiche in Italia e all’estero, e l’obbligo, fino al 15 marzo, della presentazione del certificato medico per la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva.
Ecco i dieci comportamenti da seguire:
– Lavati spesso le mani
– Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
– Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani
– Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci
– Non prendere farmaci antivirali nè antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
– Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
– Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o se assisti persone malate
– I prodotti MADE IN CHINA e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
– In caso di dubbi non recarti al pronto soccorso: chiama il tuo medico di base e se pensi di essere stato contagiato chiama i numeri verdi regionali?
– Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus