HomeCulturaL’assessore Capone: con “Migrarti” il MIBACT ha dimostrato come la cultura può stare dentro il proprio tempo e i suoi drammi”

L’assessore Capone: con “Migrarti” il MIBACT ha dimostrato come la cultura può stare dentro il proprio tempo e i suoi drammi”

L’assessore Capone: con “Migrarti” il MIBACT ha dimostrato come la cultura può stare dentro il proprio tempo e i suoi drammi”

LOREDANA CAPONE

Orgoglio pugliese alla mostra del Cinema di Venezia con la vittoria ex aequo, nella sezione “MigrArti”, dei cortometraggi “Babbo Natale”, per la regia di Alessandro Valenti e la produzione di Saietta film in collaborazione con la comunità Emmanuel di Lecce, e “Amira”, per la regia di Luca Lepone e la produzione di Oz Film e RecPlay Il Premio “MigrArti” è sbarcato alla 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con i sedici corti e documentari vincitori dell’omonimo bando del MiBACT ideato, quest’anno, per la promozione di progetti cinematografici che hanno contribuito alla valorizzazione delle culture delle popolazioni immigrate in Italia, nell’ottica dello sviluppo, del confronto e del dialogo interculturale.

“Con il concorso “Migrarti” – ha detto l’assessore all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia, Loredana Capone – il Ministero dei Beni Culturali ha dimostrato come la cultura può stare dentro il proprio tempo e i suoi drammi. Al concorso avevano partecipato la comunità Emmanuel di Lecce insieme alla Casa di Produzione Saietta Film con un’idea di cortometraggio di Alessandro Valenti, e Oz Film e RecPlay con l’idea di Luca Lepone, aiuto-regista RAI di Alberto Angela, e dalla sceneggiatrice Paola Randi. Oggi quei cortometraggi sono stati premiati ex aequo a Venezia. Un riconoscimento alle meravigliose storie raccontate ma anche alla tradizione di accoglienza e integrazione della Puglia”.

I corti, le docufiction e i documentari, realizzati sia da realtà associative che da società di produzione cinematografica, in collaborazione con le realtà operanti sui territori, hanno raccontato per immagini stralci di vita nel carcere, storie di famiglie e di diverse culture che vivono il processo di integrazione nel tessuto sociale del nostro Paese e anche quelle rifugiati politici, tracciando uno spaccato dei ‘nuovi italiani’ per cercare e riconoscere le varie realtà che in Italia si occupano di quei popoli migranti che fanno ormai parte integrante dal punto di vista umano, economico, culturale e lavorativo del tessuto sociale del sistema Paese.

 

redazione.lecceoggi@gmail.com

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