LE DONNE NELLA STORIA: CAMILLA RAVERA
CAMILLA RAVERA: Prima donna ad essere nominata senatrice a vita
Nata ad Acqui Terme il 18 giugno 1889 e morta a Roma il 14 aprile 1988 è nota per essere stata tra i fondatori del PCI, con Gramsci, quindi una politica e poi, infine, per essere stata nominata da Pertini, prima donna, senatrice a vita.
Figlia di un funzionario del ministero delle finanze lavorò come maestra a Torino e si iscrisse al PSI nel 1918. Tra il 1919 e il 1920 entrò a far parte della redazione della rivista L’Ordine Nuovo di Antonio Gramsci. Nel 1921 fu tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia; incaricata dell’organizzazione femminile, diede vita al periodico La Compagna.
Dopo le leggi fasciste del 1926 e l’arresto di Gramsci, si impegnò per tenere insieme ed in costante contatto i comunisti italiani, cercando di rafforzare l’organizzazione clandestina del PCI; dopo il segretario Palmiro Togliatti che sostituì Gramsci alla guida del partito nel 1927, la Ravera è stata per importanza del ruolo, fino al suo arresto nel 1930, la seconda personalità del PCI in Italia.
Ravera sarà anche delegata a vari congressi del Comintern, dove conobbe Lenin e Stalin. Fu arrestata nel 1930 ad Arona (Novara) e condannata a 15 anni di carcere. Ne scontò 5 in cella, gli altri al confino a Montalbano Jonico, San Giorgio Lucano, Ponza e Ventotene. Nel 1939 prese posizione contro il Patto Molotov-Ribbentrop e venne espulsa dal PCI assieme a Umberto Terracini, riammessa nel partito nel 1945, venne eletta al consiglio comunale di Torino l’anno seguente. Dirigente dell’Unione Donne Italiane, rappresentò il Partito Comunista Italiano alla Camera in due legislature (1948-1958).
Dopo l’armistizio dell’8 settembre, Camilla sapendo di essere di nuovo ricercata riparò in un casolare tra le colline che diventò presto luogo di incontri politici.
Ma i fascisti arrivarono anche in quella zona iniziando a dare fuoco ai casolari, costringendo così i “clandestini” ad abbandonare il loro rifugio.
Ancora lontana dall’avere una percentuale di donne impegnate in politica o sedute tra i banchi del Parlamento tale da poter parlare di pari opportunità, la nostra penisola ha però avuto l’onore e il merito di dare per la prima volta al mondo la segreteria politica di un partito ad una donna.
Lei, è, appunto, Camilla Ravera, morta quasi centenaria, che, nel 1927, assunse le redini del Partito Comunista d’Italia.
Ritiratasi a vita privata, nel 1982 venne nominata da Sandro Pertini senatrice a vita: è stata la prima donna a ricevere questa nomina. Il primo giorno a Palazzo Madama, i senatori, riuniti in assemblea plenaria, l’accolsero in piedi.
Morì il 14 aprile 1988. Due giorni dopo fu ricordata dalla presidente della Camera Nilde Iotti e dal segretario del Partito Comunista Italiano Alessandro Natta. È sepolta nel mausoleo del PCI nel Cimitero del Verano di Roma.
A Sua memoria:
A San Giorgio Lucano, una delle località in cui fu confinata, nel 2007 è stata apposta una lapide sulla facciata della casa in cui abitò nel periodo 1936/1937.
Ad Acqui è stato intitolato a suo nome il circolo del PCI, e il nome è rimasto anche in seguito, quando la sede è stata acquisita dal PdCI.
Sono state dedicate alla Ravera alcune strade: a Roma, Alessandria, Ferrara, Suzzara e Rignano sull’Arno.
A Torino le hanno dedicato un giardino nel 2008 e un asilo nido comunale.
Ottavia Luciani
Bibliografia:
InStoria.it
Wilkpedia