LE DONNE NELLA STORIA: EMILY ELIZABETH DICKINSON
Seconda parte segue da 11 marzo 2022
Poco dopo il suo breve viaggio a Washington, la poetessa volle estraniarsi dal mondo e si rinchiuse nella propria camera al piano superiore della casa paterna, salvo poche visite in giardino e alla casa adiacente del fratello. Questa forma di vita solitaria, secondo alcuni biografi, anche a causa del sopravvenire di disturbi nervosi; ed anche da una fastidiosa malattia agli occhi, o forse una forma di epilessia; infatti, i vestiti bianchi che usava indossare venivano usati dagli epilettici per motivi igienici. Credeva inoltre che con la fantasia si riuscisse a ottenere tutto e interpretava la solitudine e il rapporto con sé stessa come veicoli per la felicità. Molto tempo lo trascorreva in compagnia dell’amato cane Terranova di nome Carlo.
Il secondo amore romantico sarà per l’anziano giudice Otis Phillips Lord, un amico del padre ed assiduo frequentatore di casa Dickinson. Quando lui rimase vedovo nel 1878, a quanto si evince dalle lettere non distrutte, la Dickinson, che aveva allora 48 anni, avrebbe voluto sposarlo (nelle poesie è identificato dal senhal Salem e forse trattasi anche del “Maestro” di tre misteriose missive firmate col nome “Margherita”), ma alla fine dovette rifiutare la proposta di Lord a causa delle tensioni famigliari. Amò per tutta la vita la sua amica e cognata Sue Gilbert, da cui era ricambiata. Numerose poesie e lettere le sono infatti dedicate.
Il colpo finale al suo morale fu la morte del suo nipote preferito, Thomas Gilbert Dickinson (1883), colpito dal tifo a soli 8 anni, seguita da quella di Otis Lord per attacco cardiaco.
Emily Dickinson morì di nefrite lì dove era nata, ad Amherst, nel Massachusetts, il 15 maggio 1886 all’età di 55 anni. Fu sepolta nel locale cimitero, nella tomba di famiglia.
Ottavia Luciani
Fine