HomeLe donne nella storiaLE DONNE NELLA STORIA: EMMA GOLDMAN

LE DONNE NELLA STORIA: EMMA GOLDMAN

LE DONNE NELLA STORIA: EMMA GOLDMAN

EMMA GOLDMAN

Emma Goldman, nata a Kovno, 29 giugno 1869 morta a Toronto 14 maggio 1940 è stata un’anarchica, attivista e saggista russa naturalizzata statunitense. Svolse un importante compito nella diffusione del pensiero anarchico classico tanto in Europa quanto in Nordamerica. Subì diversi arresti negli Stati Uniti d’America, i più clamorosi dei quali per diffondere informazioni sulle modalità di controllo delle nascite. Costretta a lasciare gli Stati Uniti d’America sotto minaccia di deportazione, visse in seguito dividendosi tra Francia e Canada, Paese in cui trascorse gli ultimi anni. Nata nella provincia russa di Kovno (ora Kaunas, Lituania) e trasferitasi poi ancora fanciulla con la famiglia di origine ebraica a San Pietroburgo, Emma ebbe un’infanzia difficile. L’ambiente familiare era dominato dalla figura autoritaria e conformista del padre, mentre il contesto sociale era caratterizzato da una latente ostilità nei confronti degli ebrei. A soli quindici anni emigrò negli Stati Uniti d’America dove, piena di entusiasmo e alla ricerca di se stessa, ebbe occasione di interessarsi tramite la stampa alle vicende giudiziarie seguite agli incidenti avvenuti a Chicago (4 maggio 1886) fra lavoratori in sciopero e polizia. Infatti, in seguito alla morte di alcuni poliziotti, erano stati arrestati cinque esponenti anarchici, particolarmente noti e combattivi, con lo scopo di colpire il movimento di emancipazione dei lavoratori. Emma Goldman fu sconvolta dalla tragica fine dei cinque rivoluzionari che furono impiccati nella piazza di Haymarket (11 novembre 1887). L’episodio fu una montatura giudiziaria, tipiche di quel periodo negli Stati Uniti d’America. Emma sentì crescere in lei l’ammirazione per quegli uomini, per il loro comportamento coerente e fiero, per le loro idee. Le loro idee divennero le sue.

Entrò in contatto dapprima con Johann Most, un anarchico tedesco che curava la pubblicazione del periodico Freiheit (Libertà). Fu lui a scoprirne l’abilità oratoria e a spingerla a tenere le sue prime conferenze in russo e in tedesco. In quel periodo Emma incontrò anche Alexander Berkman (o Sasha, come lei amava spesso chiamare), che le fu compagno di lotta e d’amore per molti anni.

Nel 1892 Henry Clay Frick, padrone di alcune fabbriche siderurgiche a Homestead (Pensylvania)), senza riconoscere alcun sindacatp o organizzazione del lavoro, minacciò il licenziamento di diversi operai e dichiarò il suo potere decisionale sui salari. Persino la stampa conservatrice lamentò i suoi metodi drastici e arbitrari. Durante uno sciopero, numerosi lavoratori, tra cui un ragazzino, furono uccisi da crumiri armati, protetti dalle guardie di Pinkerton e guidati da Frick. Goldman e Berkman decisero di vendicare la morte di quegli operai. Emma procurò la pistola e discusse con il suo compagno l’azione. Il 23 luglio di quello stesso anno, Alexander Berkman entrò nell’ufficio di Frick e gli sparò a bruciapelo. Non riuscì però ad ucciderlo e Frick rimase gravemente ferito. Il ventunenne attentatore anarchico fu arrestato, processato e condannato. Le reazioni del movimento anarchico negli Stati Uniti di fronte all’attentato di Berkman furono contrastanti. Ci furono anche anarchici che rifiutarono di dare solidarietà politica a Berkman: fra questi Johann Most. Emma Goldman, sempre decisa nel suo comportamento, troncò i rapporti con lui ed il suo gruppo.

 

Fine prima parte

luciani.2006@libero.it

No Comments

Leave A Comment