LE DONNE NELLA STORIA: ERIKA LECHNER SLITTINISTA CAMPIONESSA OLIMPICA
Erika Lechner: Nata a Maranza, frazione del comune di Rio di Pusteria (in provincia di Bolzano), è un’ex atleta con lo slittino. È la prima donna italiana a conquistare una medaglia d’oro ai Giochi olimpici invernali.
La sua grande passione per lo slittino nacque in lei sulla spinta del fratello che lo praticava ma anche perché, come ha avuto modo di dire lei stessa “Era semplicemente il nostro passatempo invernale! A quei tempi, oltre allo slittino e allo sci, non c’era molto altro. Scendevamo lungo il sentiero fino a valle: ancora non c’era nessuna strada che portasse a Maranza. Poi, arrivati a Rio Pusteria, tornavamo su in funivia… oppure a piedi.
Cominciò a farsi conoscere a livello agonistico appena sedicenne, quando conquistò il primo dei suoi sette titoli nazionali; nello stesso anno esordì anche alle Olimpiadi di Innsbruck 1964, senza però riuscire a concludere la gara.
Quattro anni più tardi fece nuovamente parte della spedizione olimpica a Grenoble 1968 e nella gara del singolo femminile, quando erano già state disputate tre delle quattro discese in programma, la Lechner si trovava in terza posizione, dietro le tedesche orientali Ortrun Enderlein e Anna-Maria Müller e subito prima dell’altra atleta della DDR Angela Knösel. Un successivo controllo effettuato dalla giuria, dopo la terza discesa, rivelò che i pattini delle slitte utilizzate dalla squadra della Germania Est erano stati riscaldati.
Una pratica proibita messa in atto per favorire le atlete tedesche visto che i pattini riscaldati rendono minore l’attrito della lama sul ghiaccio. A causa di questo atto antisportivo le tre atlete vennero squalificate dalla giuria e la Lechner si ritrovò al primo posto prima dell’ultima discesa.
A seguito del maltempo quest’ultima discesa, prima rinviata, fu successivamente annullata dalla stessa giuria, e la nostra Lechner conquistò, così, la medaglia doro.
Altro anno memorabile per l’atleta altoatesina fu il 1971: in quella stagione infatti conquistò il titolo europeo sulla pista di Imst e la medaglia d’argento ai mondiali di Valdaora, arrivando a pochi centesimi dalla prima posizione, ma un errore nella fase finale e soprattutto una pista allentata per la temperatura relativamente alta nell’ultima manche, che sfavorisce gli atleti più leggeri, la relegarono al secondo posto dietro la tedesca orientale Elisabeth Demleitner. L’anno seguente concluse la sua carriera dopo aver preso parte alle Olimpiadi di Sapporo 1972, gara che però non riuscì a terminare.
Un’altra donna che, questa volta in campo sportivo, è riuscita a far parlare di sé entrando di diritto nel novero delle Donne entrate nella storia
Ottavia Luciani