HomeLe donne nella storiaLE DONNE NELLA STORIA – HILLARY CLINTON

LE DONNE NELLA STORIA – HILLARY CLINTON

LE DONNE NELLA STORIA – HILLARY CLINTON

Hillary Diane Rodham, coniugata Clinton, politica, avvocato e diplomatica statunitense

Segue da venerdì 01 dicembre 2023

Hillary Clinton non solo decise di non mollare, ma rilanciò, tramite canali social, il sermone di un predicatore nero vicino a Obama, in cui chiedeva a Dio la forza per punire tutti i torti subiti dalla comunità afroamericano e da cui il senatore non si era mai dissociato, garantendo che avrebbe ottenuto la vittoria per la nomination democratica.

Il 22 aprile, Hillary ottenne un’importante chiara vittoria in Pennsylvania (55% -45%), determinando la sua forza tra l’elettorato bianco, anziano e industrializzato al contrario di Obama, forte tra i giovani e gli afroamericani. Tuttavia, dopo pochi giorni, il senatore dell’Illinois, il 5 maggio, ottiene forse la vittoria decisiva nella Carolina del Nord (42%-56%), vincendo di oltre 15 punti mentre Hillary vinse per 2 soli punti nell’Indiana (51%-49%).

A questo punto, Obama, nonostante non avesse ancora un numero sufficiente di delegati vincolanti, secondo gli esperti, avrebbe avuto la certezza della nomina democratica, tanto da concentrarsi in un discorso contro McCain invece che verso Clinton.

Pochi giorni dopo, altri superdelegati svincolati, cambiarono idea decidendo il sostegno al senatore nero, portandolo a superare per la prima volta Hillary, anche tra i superdelegati. A questo punto una vittoria appariva impossibile.

Il 3 giugno, le primarie finali in Montana (41%-56%) e Sud Dakota (55%-45%) vedono la vittoria di Obama nel primo e di Clinton nel secondo. Il giorno dopo, attraverso una lettera aperta a sostenitori e militanti, Hillary affermò che “continuerà a combattere per le sue idee da realizzarsi mediante l’elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti D’America, congratulandosi con lui per la bella campagna e dandogli il suo pieno supporto”.

Queste primarie hanno registrato il più alto numero di votanti in assoluto pari al 27% del corpo elettorale totale e superando il precedente record del 25.9% delle primarie del 1972. L’affluenza è stata elevata soprattutto negli Stati per tradizione repubblicani dove, caso rarissimo, l’affluenza dei democratici superò anche quella dei repubblicani.

A fine competizione, Hillary Clinton ottenne il maggior numero di voti popolari in assoluto in tutte le elezioni primarie nella storia di entrambi gli schieramenti totalizzando 17.857.501 voti (quasi 300.000 in più di Obama, secondo miglior record) pari al 48%. Vinse 23 Stati e conquistò 1978 delegati.

Quando Obama venne eletto presidente nel 2008, affidò a Hillary Clinton il Dipartimento di Stato che più volte Hillary disse di voler rifiutare, in quanto impaziente di riprendere il posto di senatrice al Congresso, che, però, alla fine accettò e nel gennaio 2009 giurò come 67º Segretario di Stato Statunitense.

Le sfide più importanti che dovette affrontare furono la cattura di Osama bin Laden, le crescenti minacce del terrorismo, gli attacchi al consolato di Bengasi, le sfide dei mutamenti climatici, le scelte riguardanti la primavera araba, la politica del reset con la Russia.

Al termine del suo mandato, la Clinton aveva visitato centododici Paesi e viaggiato per oltre un milione e mezzo di chilometri e acquisito una visione globale dei principali avvenimenti del XXI secolo. Ha, anche, contribuito a organizzare un regime d’isolamento diplomatico e sanzioni internazionali contro l’Iran, per provare ad imporre il ridimensionamento del programma nucleare di quel Paese.

Guerra in Libia

Allo scoppio della prima guerra civile in Libia, Hillary sostenne l’intervento militare della NATO a sostegno dei ribelli islamisti contro il regime di Mu’ammar Gheddafi. È stata accusata  di avere deliberatamente violato la legge che proibisce di condurre azioni belliche per più di 60 giorni senza l’approvazione del Congresso.                      Le responsabilità e le conseguenze della guerra, che ha condotto al rovesciamento e all’uccisione di Gheddafi, con la Libia in preda dell’instabilità e della guerriglia tra bande, diventate oggetto di acceso dibattito.

Guerra in Siria]

Nel corso di questo evento Clinton e Obama hanno ripetutamente chiesto al presidente siriano Bashar al-Assad di abbandonare il potere, impegnandosi, insieme a Turchia, Arabia Saudita e Qatar, a dare assistenza militare ai “ribelli”, contro il regime di Assad. Seymour Hersh, un giornalista americano, ha accusato Hillary Clinton di aver approvato l’invio ai ribelli siriani del gas sarin impiegato nell’attacco chimico di Ghuta del 21 agosto 2013. Attacco che Stati Uniti e altri governi amici  addebitarono ad Assad per trovare un pretesto per l’invadere la Siria.                    Iniziativa scongiurata dalla mediazione della Russia.

Fine sesta parte

 

luciani.2006@libero.it

No Comments

Leave A Comment