LE INIZIATIVE “CARITAS DIOCESANA” PER LA “VI GIORNATA MONDIALE DEI POVERI”
La Caritas diocesana di Ugento – S. Maria di Leuca, nella persona del Direttore Don Lucio Ciardo comunica che Domenica 13 novembre 2022 si svolgerà la VI Giornata Mondiale dei Poveri, la Chiesa di Ugento – S. Maria di Leuca indice una colletta diocesana in tutte le parrocchie a sostegno delle famiglie in difficoltà per il rincaro delle bollette dell’energia e del gas seguite dalle Caritas parrocchiali.
Ogni comunità parrocchiale, in autonomia o gemellandosi con altre comunità, organizzerà un momento di festa e di convivialità, per il pranzo o la cena, da condividere insieme con le persone in difficoltà. Per effettuare le donazioni: Caritas Ugento – S. Maria di Leuca (offerta non detraibile) IBAN:IT 39 0052 6280 130C C047 0004 029 – Fondazione De Grisantis (offerta detraibile) IBAN: IT 61 R052 6280 110C C021 0722 013 Causale: Colletta Diocesana per le famiglie in difficoltà.
Don Lucio Ciardo, Direttore della Caritas diocesana, nella lettera inviata ai Sacerdoti, Religiosi e Diaconi, e ai fedeli laici della Diocesi per questa occasione scrive: “Qualche mese fa, il mondo stava uscendo dalla tempesta della pandemia, mostrando segni di recupero economico che avrebbe restituito sollievo a milioni di persone impoverite dalla perdita del lavoro. Si apriva uno squarcio di sereno che, senza far dimenticare il dolore per la perdita dei propri cari, prometteva di poter tornare finalmente alle relazioni interpersonali dirette, a incontrarsi di nuovo senza più vincoli o restrizioni. Ed ecco che una nuova sciagura si è affacciata all’orizzonte, destinata ad imporre al mondo uno scenario diverso”. È rivolto alla guerra in Ucraina il pensiero di Papa Francesco, con cui si apre il Messaggio per la VI Giornata Mondiale dei Poveri, che si celebrerà il 13 novembre 2022. Il documento ha come titolo “Gesù Cristo si è fatto povero per voi (cfr 2 Cor 8,9)”: in esso il Papa individua tra i nuovi poveri anche coloro che sono stati fiaccati dalla scure della pandemia e, in seguito, dai rincari delle utenze energetiche causati dal terribile conflitto ancora in corso tra Russia ed Ucraina.
La situazione è più complessa di quel che si crede. Il significato di povertà si è esteso e non contempla più solo gli indigenti, i profughi e gli sfollati, ma lambisce anche le soglie di molti nostri vicini di casa. Il Pontefice dunque pone la seguente domanda: «Come dare una risposta adeguata che porti sollievo e pace a tanta gente, lasciata in balia dell’incertezza e della precarietà?». In questo contesto così contraddittorio, spiega – viene a porsi la VI Giornata Mondiale dei Poveri, con l’invito – dell’apostolo Paolo – a tenere lo sguardo fisso su Gesù, il quale “da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà” (2 Cor 8,9). Nella sua visita a Gerusalemme, Paolo aveva incontrato Pietro, Giacomo e Giovanni i quali gli avevano chiesto di non dimenticare i poveri. La comunità di Gerusalemme, in effetti, si trovava in gravi difficoltà per la carestia che aveva colpito il Paese. E l’Apostolo si era subito preoccupato di organizzare una grande colletta a favore di quei poveri. I cristiani di Corinto si mostrarono molto sensibili e disponibili. Su indicazione di Paolo, ogni primo giorno della settimana raccolsero quanto erano riusciti a risparmiare e tutti furono molto generosi.
Come se il tempo non fosse mai trascorso da quel momento, anche noi ogni domenica, durante la celebrazione della santa Eucaristia, compiamo il medesimo gesto, mettendo in comune le nostre offerte perché la comunità possa provvedere alle esigenze dei più poveri. È un segno che i cristiani hanno sempre compiuto con gioia e senso di responsabilità, perché nessun fratello e sorella debba mancare del necessario. Il Santo Padre fa riferimento poi alla «disponibilità che, negli ultimi anni, ha mosso intere popolazioni ad aprire le porte per accogliere milioni di profughi delle guerre in Medio Oriente, in Africa centrale e ora in Ucraina. Le famiglie hanno spalancato le loro case per fare spazio ad altre famiglie, e le comunità hanno accolto con generosità tante donne e bambini per offrire loro la dovuta dignità». Tuttavia il Papa comprende che anche la generosità dei singoli viene messa a dura prova dal protrarsi del conflitto in Ucraina e rivolge a tutti i cristiani un accorato appello perché ognuno, come può, si senta responsabile delle necessità del prossimo più bisognoso.
Se lo sforzo di carità è comune e si allarga, il peso potrà essere condiviso e produrrà maggiori frutti. In seguito nel Messaggio viene messo a fuoco il tema del denaro, “a causa del cui eccessivo legame «alcuni cristiani» restano «impantanati nel cattivo uso dei beni e del patrimonio”. Il denaro non viene demonizzato da Papa Francesco che, se da un lato ne riconosce la necessità nell’ambito della vita quotidiana e dei rapporti sociali, dall’altra ne condanna l’assolutizzazione. Il denaro non può e non deve diventare per un cristiano il valore! Il denaro non può e non deve configurarsi come lo scopo della propria vita! Il Santo Padre aggiunge che “Non è l’attivismo che salva, ma l’attenzione sincera e generosa che permette di avvicinarsi a un povero come a un fratello che tende la mano perché io mi riscuota dal torpore in cui sono caduto”.
Perciò in linea con quanto affermato dal Santo Padre nel suddetto messaggio, riteniamo che esistano due tipi di povertà: la prima, figlia dell’ingiustizia, dello sfruttamento, della violenza e della distribuzione ingiusta delle risorse; la seconda invece è la «povertà che libera» ossia quello stile di vita che si fonda sull’essenziale, ponendosi sulle orme di Cristo. Nella chiusa del messaggio infatti ritorna un secondo riferimento all’Apostolo Paolo, che presenta il grande paradosso della vita di fede: la povertà di Cristo ci rende ricchi. Gesù infatti si è privato di tutto per andare incontro agli altri, soprattutto agli emarginati e a coloro che erano privi del necessario. In chiusura, si fa un cenno anche alla figura di Fr. Charles de Foucauld, canonizzato il 15 marzo scorso, «un uomo che, nato ricco, rinunciò a tutto per seguire Gesù e diventare con Lui povero e fratello di tutti.»
Ci auguriamo anche noi, con Papa Francesco, che questa giornata diventi un’opportunità di grazia, a livello personale e comunitario, per accogliere concretamente l’esempio di Gesù e per emularne lo spirito di Carità.