LECCE: ALLARMANTE DATO SULLA VACCINAZIONE ANTI MORBILLO
I dati dell’Osservatorio Epidemiologio Regionale registrano un calo del numero di bambini vaccinati di sei punti percentuali in otto anni.
Quello delle vaccinazioni torna ad essere un problema grave in tutta Italia e il Salento non si discosta dalle altre regioni. L’obbligatorietà del vaccinare i bimbi negli ultimi decenni ha contribuito in maniera sostanziale alla riduzione, se non addirittura alla scomparsa di alcune malattie infettive che sino al XIX secolo risultavano anche mortali in molti casi. Cosa importante da non sottovalutare è che la vaccinazione oltre a portare un beneficio nel singolo soggetto (che risulta poi immune ad una specifica malattia) ne porta uno anche alla comunità in quanto riduce la circolazione dell’agente responsabile di quella malattia.
Proprio la circoscrizione di quel tipo di malattie ha indotto, nel tempo, a considerare la vaccinazione come superflua se non negativa e per questo molti genitori decidono di non vaccinare i propri bambini, esponendoli, così, a pericoli che sembrano, ora, in continuo aumento.
La copertura vaccinale in Puglia è in calo; un trend che in provincia di Lecce, addirittura, supera anche la media nazionale.
Il fenomeno preoccupa da tempo medici e specialisti di settore ed è al centro di un acceso dibattito politico che coinvolge direttamente l’opinione pubblica. La Regione Puglia, sulla scorta di quanto accaduto in Toscana, prova a correre ai ripari predisponendo una legge ad hoc che prevede l’obbligo della vaccinazione per i bambini come requisito per accedere ad asili e altre strutture che offrono servizi educativi, pubblici e privati. Una scelta che ha incontrato già i primi ostacoli – con i consiglieri del Movimento Cinque Stelle hanno chiesto che venissero discusse in Commissione anche le tesi di alcuni scienziati antivaccinisti – e che si basa sui dati raccolti dall’Osservatorio Epidemilogico Regionale. In base alle tabelle rese note ad inizio aprile i bambini vaccinati in Puglia sono in costante calo.
Le ultime rilevazioni riguardano i bambini nati dal 2005 al 2013 e sono suddivise per tipologia e per provincia. Il calo più sostanzioso per la provincia di Lecce riguarda la cosiddetta “trivalente” costituita dai vaccini anti-morbillo, rosolia e parotite: se i bambini nati nel 2007 risultano vaccinati per l’89,8 %, la percentuale di quelli nati nel 2013 scende all’83%.
Un dato che “peggiora” la media pugliese (84,1%) e quella nazionale (85,3%). Meno sostanzioso ma allo stesso modo significativo è anche il calo dei vaccini DTPa (difterite-tetano-pertosse), antipoliomelite, epatite B e Hib (aemophilus influenzae) che scendono in otto anni di quasi due punti percentuali dal 96,6 al 94. Anche i vaccini antipenumococco e antimeningococco C sono calati: i bambini della provincia di Lecce nati nel 2009 sono vaccinati per il 96,6 nel primo caso e per l’82,2% nel secondo caso mentre scendono drasticamente al 92,7 e al 76,6% nei bambini nati nel 2013. Ancora più netto il caso del vaccino contro l’epatite di tipo A la cui copertura vaccinale è passata dal 76,1% al 55,6% nello stesso arco di tempo.
Ma il calo delle vaccinazioni non riguarda solo i bambini: se nel 2007 la Asl di Lecce aveva somministrato il vaccino antinfluenzale al 68,2% dei salentini con più di 64 anni, a dicembre del 2016 la percentuale è calata fino al 51,3%.