A LECCE DUE NUOVI PUNTI DI RACCOLTA PER SMALTIRE TELEFONI CELLULARI E SMARTPHONE
L’Assessorato all’Ambiente del Comune di Lecce, in collaborazione con il Jane Goodall Institute-Italia, promotore della campagna di riciclo dei cellulari, ha annunciato ieri, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, l’implementazione del servizio di raccolta dei vecchi telefonini e smartphone con la predisposizione di due ulteriori punti di raccolta degli apparecchi, uno presso la sede comunale di Palazzo Carafa, l’altro presso la sede dell’Ufficio Ambiente in Viale Aldo Moro. Le due postazioni si aggiungono a quella già esistente all’interno del Circolo Tennis “Mario Stasi”.
Il Jane Goodall Institute – organizzazione di protezione ambientale impegnata in progetti di cooperazione allo sviluppo, tutela dei primati e dell’ambiente ed educazione alla sostenibilità ambientale – ha promosso in tutto il mondo la campagna di riciclo dei cellulari, per consentire ad ognuno di contribuire a preservare e conservare gli habitat naturali in cui avviene l’estrazione dei minerali utilizzati per la realizzazione degli apparecchi e ridurre l’accumulo di rifiuti tossici, causa di inquinamento dell’ambiente. A Lecce, grazie alla collaborazione tra l’Assessorato all’Ambiente e il Jane Goodall Institute, è stato possibile avviare la raccolta di questi particolari RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) che contengono metalli quali stagno, tungsteno e, soprattutto, coltan, per la cui estrazione paesi come il Congo pagano costi altissimi in termini ecologico-ambientali.
“Riciclare cellulari e smartphone significa ridurre la domanda di coltan – dichiara l’assessore all’Ambiente Carlo Mignone. Abbiamo scelto la Giornata Mondiale dell’Ambiente per comunicare ai leccesi la possibilità di rientrare in un circuito virtuoso internazionale aderendo all’iniziativa del Jane Goodall Institute Italia. Il piccolo e semplice gesto di riciclare un telefono usato sottintende al grande gesto di tutela e conservazione di alcuni importanti habitat del pianeta”.