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LECCE Il Presidente con fermezza respinge ogni illazione che circola sui social

LECCE Il Presidente con fermezza respinge ogni illazione che circola sui social

Ultimo giorno di calcio mercato. Corvino resterà fermo?

Ultime ore di calcio mercato poi finalmente sarà finito il primo capitolo di questa fase della stagione 2024/2025 in attesa della seconda, quella invernale o di riparazione per correggere eventuali errori o difetti riscontrati nel corso delle prime giornate.

Intanto si giocherà, in questo weekend la terza giornata ed il Lecce scenderà in campo, domani, contro il Cagliari ovvero un avversario potenzialmente sullo stesso valore, almeno sulla carta. Si può quindi dare inizio alla conquista di punti necessari per conquistare una salvezza, la terza consecutiva, quindi storica, in un campionato che è sicuramente molto più difficile dei precedenti in ragione della maggiore disponibilità finanziaria a disposizione di molte società, non escluse, anzi, le neo promosse.

Intanto ieri in conferenza stampa il numero uno leccese, Saverio Sticchi Damiani, è intervenuto per chiarire alcuni punti sulla gestione societaria che “voci” tendenziose cercano di inquinare portando disagio a tutto l’ambiente che nel Direttivo, per intero, riserva massima fiducia.

Un fiume in piena il presidente del Lecce,

Saverio Sticchi Damiani. Con la sua abituale calma, ma molto fermamente ha voluto mettere i puntini sulle i a mercato praticamente chiuso con l’arrivo di Bonifazi.

Ovviamente il chiarimento verteva sulla “fine” delle plusvalenze, e Sticchi Damiani ha chiarito, ancora una volta: “la società reinveste tutto e ad ogni cessione cresce e si consolida. E poi ad andare via sono sempre calciatori che chiedono di andare a fare esperienze professionali altrove e per loro c’è un’offerta che il Lecce ritiene congrua”.

A chi prova a fare i conti, senza avere troppa cognizione di causa, il Presidente ha chiarito ancora meglio: “Dopo 10 anni, è finalmente arrivato il momento di affrontare l’argomento plusvalenze. Vedo che c’è un gruppo sempre più numeroso che si sta creando l’idea sbagliata che la società stia guadagnando grazie alle plusvalenze, a discapito del club.

Per otto anni abbiamo continuato a immettere capitali, e tutto andava bene, ma ora sembra che stia emergendo una politica di odio nei confronti della società. Questo atteggiamento rischia di danneggiare tutto quello che abbiamo costruito. È necessario fermare questo tipo di racconti che non sono veri rischiano di rompere il giocattolo.

Abbiamo appena iniziato la nostra decima stagione e il 30 giugno abbiamo approvato il nostro nono bilancio, in cui, per la nona volta consecutiva, non sono stati distribuiti utili ai soci.

In nove anni, nessun utile è stato distribuito. Nessuno di noi ha mai preso nulla, dico zero, zero assoluto. A differenza delle altre società di Serie A, il Lecce ha un Consiglio di Amministrazione che non riceve compensi, eccetto per il dottor Mencucci che è un consulente, un tecnico. Un altro punto riguarda gli investimenti dei soci: dai primi anni in Serie C a oggi, sono stati immessi nel club decine di milioni di euro. È normale in una S.P.A. che chi ha investito si aspetti un ritorno, ma finora questo non è accaduto.

Contrariamente a quanto alcuni potrebbero immaginare, non ci sono utili né compensi da distribuire. Finora non è stato possibile recuperare gli investimenti. Ora che la situazione sta migliorando, grazie a una buona gestione in Serie A, eravamo vicini a questo obiettivo. Tuttavia, io e i miei soci abbiamo scelto di rinviare questa possibilità per investire in un centro sportivo, un’infrastruttura che non genera profitti immediati.

Siamo orgogliosi di essere l’unico club a possedere una struttura simile, e finalmente non dovremo più sentirci a disagio per non averla. Avremo sei campi come le altre squadre. Nel calcio, però, i ritorni economici non sono immediati. Prima di tutto dobbiamo tornare in equilibrio finanziario per poter pensare a recuperare gli investimenti. Conosco bene questa dinamica: se prende piede una politica di odio nei confronti della società, si fa leva sull’ignoranza e questo è colpa mia per non aver spiegato bene le cose. Diffondere la falsa idea che la società venda solo per profitto personale è pericoloso, perché può scoraggiare i soci che da nove anni investono nel club.

Non posso permettere che si diffonda questo odio contro la società, perché rischia di far perdere motivazione a chi investe. Noi, ogni giorno, ci impegniamo per far crescere il Lecce. Dobbiamo essere cauti, perché situazioni simili sono già accadute in passato. Chiarisco una volta per tutte: la realtà è diversa da come qualcuno la vuole dipingere.

Noi non facciamo business col Lecce ma lo abbiamo donato al territorio”.

Relativamente al calcio mercato Sticchi Damiano ha detto:

“Abbiamo portato a termine due importanti cessioni che rappresentano dei veri capolavori, di cui i tifosi dovrebbero essere orgogliosi, perché i fondi ottenuti rimangono all’interno del club. Per chi, in questi giorni, si sta divertendo a fare i conti in tasca, ecco i numeri. Per Pongracic, c’è una percentuale del 25% destinata al Wolfsburg e un 12% al suo agente. La situazione è simile per Gendrey, con l’aggiunta che il pagamento sarà dilazionato in due anni

Gendrey è arrivato da noi come perfetto sconosciuto. L’anno scorso, abbiamo acquistato Kaba per 3 milioni di euro, proveniente da un campionato che produce molti talenti importanti. Abbiamo una visione chiara: oggi il calcio francese è in crisi perché non è riuscito a vendere i diritti televisivi, che rappresentavano il 60% dei loro introiti. Le squadre francesi ora faticano a sostenere il costo degli ingaggi, e questo ha creato opportunità per il Lecce di concludere operazioni che altrimenti non sarebbero state possibili.

Abbiamo scommesso su Gendrey, l’abbiamo fatto crescere e, dopo la promozione in Serie B, il nostro staff tecnico ha scelto di puntare su di lui anziché su Calabresi. Questa decisione si è rivelata vincente, tanto che lo abbiamo poi venduto per 10 milioni di euro. Quando Calabresi è andato via, ci siamo trovati a doverci difendere dalle critiche. Le trattative, però, non si raccontano nei dettagli. Un anno fa, avevamo dichiarato che avevamo richieste per 100 milioni di euro per i nostri giocatori; oggi, con la cessione di due giocatori, abbiamo già incassato 25 milioni. All’epoca non ci hanno creduto, ma ora i fatti parlano da soli.

Per Gendrey abbiamo ricevuto un’offerta importante poco prima della partita contro l’Atalanta, un’offerta di sette milioni di euro. Anche se lui era dispiaciuto perché aveva altre prospettive, quando l’offerta è salita a 10 milioni, abbiamo chiuso l’affare. La sua avventura con noi si è conclusa in modo splendido, è diventato un uomo qui e ci ha lasciato un messaggio di addio molto commovente.

Per quanto riguarda Pongracic, ci ha detto alla fine del campionato che voleva iniziare un nuovo capitolo della sua carriera. Prima di venire a Lecce, non aveva avuto esperienze in campionati importanti, e la sua prima stagione da titolare con 35 partite l’ha giocata qui. Gli abbiamo detto che, se fosse arrivata l’offerta giusta, l’avremmo ceduto. Alla fine, sono arrivate Rennes e Fiorentina, e lui ha scelto. Per altri giocatori, questo tipo di percorso non è ancora concluso, e non abbiamo intenzione di cedere nessuno; infatti, abbiamo subito chiuso ogni discussione sul nascere.

Abbiamo perso due giocatori importanti, oltre a Blin, ma speriamo che Pierret possa offrire un contributo maggiore nei prossimi anni. Riguardo ai prestiti: Almqvist è stato sostituito dalla nuova versione di Dorgu come esterno offensivo. Non abbiamo riscattato Piccoli perché la cifra era troppo alta. Abbiamo sostituito Almqvist e Piccoli con Dorgu e Rebic, per cui abbiamo lavorato duramente per un mese per portarlo a Lecce. La trattativa è stata condotta in totale silenzio, e chiuderla è stato motivo di grande orgoglio. Ogni operazione che abbiamo fatto ha un significato profondo. Per Rebic e Bonifazi, abbiamo valutato attentamente la loro situazione e siamo fiduciosi che i loro problemi di infortunio siano stati superati”.

Sull’innalzamento dell’asticella, il presidente, ha detto:

“Non significa che dobbiamo puntare all’Europa League. Quest’anno sono saliti club molto ben organizzati: alcuni hanno una buona capacità di spesa, mentre altri sembrano non avere limiti finanziari. Questo rende la lotta per la salvezza ancora più difficile rispetto allo scorso anno, quando i nostri sforzi potrebbero non essere sufficienti. Il nostro obiettivo rimane la salvezza, e stiamo lavorando per fornire a Gotti una squadra ancora più competitiva. Con gli 11 acquisti che abbiamo fatto, abbiamo aumentato le opzioni in tutti i reparti, dal portiere ai giocatori di valore che possono fare la differenza. Oggi possiamo contare su una panchina di grande qualità, una vera seconda squadra. Questo significa alzare l’asticella. Investire di più per salvarsi in un campionato più competitivo.

Aumentare le aspettative è possibile solo quando si dispone di una panchina di alto livello, e questo è qualcosa che finora non avevamo mai fatto. Non vogliamo spendere soldi inutilmente sul mercato; vogliamo fare investimenti mirati e in linea con le possibilità del Lecce. È comprensibile che ci sia l’aspettativa di vedere questi investimenti tradursi immediatamente in acquisti, ma il calciomercato non funziona così. Sarebbe più facile per me fare colpi ad effetto, acquistando 3-4 nomi di richiamo e sprecando risorse, ma al momento non ci sono opportunità che siano adatte alla nostra realtà. Abbiamo scelto una strategia molto aziendalista: appena si presenterà un’opportunità giusta per noi, investiremo”.

Al termine della conferenza stampa, il presidente Saverio Sticchi Damiani ha annunciato che la società da lui guidata, insieme agli sponsor e con il prezioso supporto dell’Associazione Anna e Valter, ha acquistato e donato un macchinario per la prevenzione, all’ASL di Lecce, una Workstation fondamentale per la prevenzione del tumore, sul tema è intervenuto anche il direttore dell’ASL di Lecce, dr Stefano Rossi.

 

luciani.2006@libero.it

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