LECCE, in scena al Museo Castromediano “Prometeo Incatenato/Anamnesis”
Una creazione di Apostolia Papadamaki con il coro di cittadini e cittadine. Museo Castromediano di Lecce Sabato 7 e domenica 8 dicembre 2024
Lungo il percorso espositivo a cura di Giusi Giaracuni e Luigi De Luca “Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa” dell’artista greco Costas Varotsos si snoda la performance di teatro e danza “Prometheus Chain/Anamnesis” creata dalla coreografa greca Apostolia Papadamaki – nel corso della residenza artistica in atto in questi giorni al Castromediano – che andrà in scena sabato 7 dicembre alle ore 20 e in replica alle ore 21,30 e domenica 8 dicembre alle ore 19.00 e in replica alle ore 21.00 presso il Museo Castromediano di Lecce con il coinvolgimento di un gruppo di performer-attori e uno speciale coro umano formato da circa 100 cittadini residenti e cittadini temporanei della nostra città.
“Dai Greci antichi alla società moderna – afferma Apostolia Papadamaki – il mito di Prometeo rappresenta un potente simbolo della lotta e del trionfo dell’umanità. Prometeo, il Titano che sfidò gli dei per portare il fuoco all’umanità, incarna il tentativo di controbilanciare la minaccia imminente della caduta dell’umanità attraverso il dominio della tecnologia sulla natura. Il mondo – continua Apostolia Papadamaki – è pieno di tiranni e oppressori, antichi e moderni. Esistono tiranni politici, sociali, economici, culturali. Questi ultimi sono oggi particolarmente numerosi, avendo i mezzi per orientare l’immaginazione e il desiderio delle persone. Prometeo è un simbolo universale, incarnazione della Ragione, del Pensiero e della Buona Volontà”. Ecco che, dietro il mito, sembra nascondersi un sogno per il futuro. Leggendo il “Prometeo”, ci si domanda continuamente se la vita che viviamo sia una punizione seguita al peccato originale, cioè all’esistenza stessa dell’uomo, o se ci riveli una rivoluzione, ovvero una scelta dell’uomo di determinare il proprio destino terreno contro la spietatezza del suo Creatore. «Sarebbe guerra senza battaglie, guadagno senza sforzi», come dice lo stesso Eschilo. Allora, solo un nuovo Prometeo potrà essere l’eroe che risveglia le coscienze, resistendo e perseverando, incitando i molti. La sua storia potrà diventare – come anche sottolineato da Costas Varotsos con le opere di “Elpìs. Prometeo o del sogno infranto di Europa”, segno e sollecitazione di una nuova speranza; segreto che passa di bocca in bocca, aspettando il momento in cui si trasformerà in grido.
Nel percorso di co-creazione guidato da Apostolia Papadamaki con forza coreografica viene ribadita l’esigenza di immaginare e perseguire la gioia di una vita umana sempre tesa a perseguire l’armonia con la Natura e la bellezza dell’universo. Potremo realizzarla solo se saremo capaci di rivendicare il diritto di vivere pacificamente e giustamente con i nostri simili e ciò che ci circonda, in un’esistenza equa. Senza che l’uomo stia sopra un altro uomo, a meno che non sia per porgergli la mano e rialzarlo dopo una caduta.
Il fuoco rubato da Prometeo è la luce che continua a bruciare e ad alimentare le nostre speranze per un mondo diverso. Prometeo è ancora incatenato e chiede imperiosamente di essere liberato. È tempo.
Performer e attori: Lorenzo Paladini, Samuele Spagnolo, Nicolò Ritrovato, Luigi Simmini, Mauro Perrone, Fausto Gualtieri, Gabriele Costantini, Marco De Santis, Simone Imbriani
Assistenti: Miriana Moschetti, Daniela Nisi, Sofia Annese, Samira Mancino, Sebastiano Nuzzo.
Coreografia e regia Apostolia Papadamaki.
Musiche di Tryfon Koutsourelis.
Per il coro si ringraziano tutti i cittadini e cittadine che con entusiasmo partecipano, il dirigente del Liceo Classico Palmieri di Lecce e la prof.sa Mariella Agostinacchio, il dirigente del Liceo Coreutico “Ciardo Pellegrino” di Lecce e la prof.sa Mariella Rinaldi
Per info +39 389 442 4473 oppure scrivere a info@accademiaama.it
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