LECCE: L’ASSURDO DI UN ORARIO CHE NUOCE A TUTTI
Reduci dal pareggio beffa di Brindisi contro il Francavilla, il Lecce ha ripreso nel pomeriggio di ieri gli allenamenti in vista del big match della partita di sabato al “via del mare” contro una delle big del campionato il Trapani.
A qualche giorno di distanza dall’incontro, vorrei soffermarmi per un attimo, però, non a questioni tecniche ma piuttosto sull’orario imposto dall’alto alle due formazioni e, in maniera pesante, alle tifoserie. Si giocherà, infatti, alle 20.30. Ai tifosi ed appassionati di calcio non sarà certo sfuggita la contemporaneità della partita tra Lecce e Trapani con quella imposrtantissima che dovrà giocare la Nazionale Azzurra contro la Spagna, allo stadio Bernabeu di Madrid. Una sfida decisiva per le qualificazioni ai prossimi mondiali.
Concomitanza di eventi he creerà dubbi ed ansie a chi ama il calcio e segue quindi con passione oltre che la “Nazionale” la squadra della propria città, nel caso leccesi e trapanesi.
Il problema, oltre che noi stessi, se lo stanno ponendo tutti i tifosi che dovranno fare una scelta che, ovvio, priverà una parte di se stessi di godere d’uno spettacolo a cui si tiene molto.
La domanda che sorge spontanea è: ma non si dovevano spalmare gli orari per dare visibilitá a tutti? Ma quale calciofilo credete che preferisca la C, se non i tifosi strettissimi delle squadre interessate? È chiaro i malati di tifo per i giallorossi, come quelli per gli amaranto, seguiranno le gesta della propria squadra rinunciando agli “azzurri”, ma perché non anticipare “Lecce-Trapani” alle 18 per dare modo a tutti di vedere entrambe le partite?
Poi sorge spontanea una considerazione di natura economica per la società ospitante: di sicuro i tifosi meno caldi o meno appassionati resteranno comodamente a casa a seguire “Spagna – Italia” privando il Lecce di un maggiore incasso in una gara di cartello (una delle poche) di questa stagione.
Si attende una risposta da chi può fare qualsoca, come ad esempio decretare anche lo slittamento al giorno dopo, domenica. La concomitanza non ha davvero nessuna ragione d’essere.
Ernesto Luciani