IL LECCE TRA PASSATO E FUTURO GUARDA ALLA PROMOZIONE CON MAGGIORE FIDUCIA
Parto da lontano per arrivare all’oggi. Parto quindi dagli archivi dove ho rilevato che con un roboante 7-0 a proprio favore il Lecce aveva chiuso altri due incontri, entrambi nel campionato di terza serie, e, per la precisione nelle stagioni 1938-1939 e 1942-1943; la prima vittoria fu ottenuta contro la Palmese e la seconda contro la Carrarese; i marcatori furono, rispettivamente, Catesi, Rossi e Dentuti con una doppietta a testa e Flumini; nell’altra sfida a rete andarono Cavone con quattro gol, Natale con una doppietta e Anguilla. Un particolare che accomuna le due partite di oltre settant’anni addietro è che in entrambe i pluri marcatori Dentuti (2) e Cavone (4) (sembra quasi di parlare di Andrea S..cavone) erano di origini baresi.
Chiuso questo capitolo è bene riportarci subito a quello che sarà il prossimo impegno del Lecce. Domenica prossima (ore 21) si gioca Lecce-Pescara, il secondo confronto interno consecutivo. Mancosu e compagni non devono lasciarsi scappare l’occasione per battere un avversario diretto e, se ce ne sarà l’opportunità, insidiare le due lepri del campionato che ora potrebbero anche sentirsi meno sicure del proprio futuro.
Sarà compito di Liverani tenere tutti con i piedi per terra perché alla luce di quanto fatto in tutto il corso del campionato e dopo una vittoria così vistosa si potrebbe correre il rischio di pensare che ora è tutto facile. Non è così, gli avversari saranno ancora più arcigni nell’affrontare una squadra che con un attacco mitraglia (il secondo del torneo) che non conosce soste e che si avvale di molti artiglieri è difficile da fermare.
Liverani con il suo modo di interpretare il gioco del calcio ha creato una macchina quasi perfetta, quai perché non c’è un grande equilibrio tra le due fasi di gioco (attacco-difesa) ma sino a quanto si riesce a segnare un gol in più dell’avversario tutto va a posto. Inoltre, a giusta lode del lavoro svolto dal tecnico, la squadra arriva al suo obiettivo principale (il gol) grazie ad un gioco brioso ed elegante fatto di trame che passano dalle fughe sulle linee dell’out di Venuti e Calderoni alle invenzioni di Tachtsidis, alla corsa e agli assist di Petriccione, dai dribbling funambolici, ma non fini a se stessi, di Mancosu e Falco alle finalizzazioni di La Mantia e Palombi, che al momento sta mordendo il freno per un noioso infortunio.
Inoltre, a mio avviso, ci sono anche margini di miglioramento in queste ultime partite da giocare. Con un sapiente avvicendamento di giocatori Liverani sta portando tutti verso la conclusione del torneo con uno stato di forma eccellente e paritario per cui se gioca tizio o sempronio è la stessa cosa. La squadra, il gruppo non sembra risentirne così come del resto sembra che tutti si adattino subito ad eventuali cambi di modulo nel corso di una stessa partita.
Per concludere mi piace annotare che la partita con l’Ascoli, oltre alla clamorosa vittoria finale, ha segnato anche il ritorno in campo di Riccardi e l’esordi in serie B del primo giallorosso nato nel terzo millennio si tratta del giovane centrocampista Felici che nel tempo concessogli ha fatto intravedere di essere in possesso di buone qualità.
Eugenio Luciani