LECCE SULLA FALSARIGA DEL DOTTOR JEKYLL E MISTER HYDE
Quello seguito ad Ascoli è stato un Lecce da dottor Jekyll e Mister Hyde. È stato bello, concentrato e aggressivo nella prima frazione di gioco mentre nella ripresa è stato molle e poco incisivo.
Appena scesa in campo la formazione giallorossa ha aggredito i padroni di casa (di solito arrembanti proprio nella prima frazione di gioco) e lo ha fatto con una tale qualità di gioco da impaurire l’avversario che sembrava come chioccato dalla forza dei calciatori leccesi.
A destra Gerdrey e Strafezza, a sinistra Barreca e Di Mariano sembrano due frecce ed al centro Coda era la punta aggressiva e caparbia che ben conosciamo. Questo per dare un’idea della fase propositiva del team di Baroni perché anche a centrocampo ed in difesa le cose non andavano diversamente ed erano sempre i giallorossi a tenere il bandolo della matassa. Alla fine del primo tempo l’esiguo vantaggio conquistato sembrava davvero non ripagare quanto fatto.
Nella ripresa, invece, la metamorfosi è vero che l’Ascoli è cresciuto, grazie ai cambi effettuati con Sabiri e Fabrini che hanno creato continui grattacapi ai leccesi e con Iliev che ha chiuso da campione il primo pallone toccato, ma c’è da dire che è stato tutto il Lecce a fornire una prova in tono minore. Ha avuto sì qualche sprazzo ma la parte centrale del tempo è stato chiaro appannaggio dei bianconeri padroni di casa. Solo dopo il pareggio subito il Lecce ha organizzato qualche buona trama ma ci si è messo di mezzo l’ottimo Leali, vecchia speranza del calcio italiano, a dire di no prima a Di Mariano e poi due volte a Coda in occasioni, quest’ultime verificate sul finire del match, a dir poco clamorose cui il numero uno di casa ha risposto con tre interventi di grande classe.
Il Lecce ha così interrotto la serie dei successi consecutivi (4) ma ha inanellato il settimo risultato utile dopo la sconfitta nel turno iniziale del torneo.
Ora c’è da pensare al prossimo impegno, sabato 23 ore 14 al “via dl mare” contro il Perugia una matricola che sta facendosi rispettare, che insegue a due lunghezze di distacco (15 a 13) avendo ottenute 3 vittorie, quattro pareggi ed una sola sconfitta. Perugia che segna poco (9 gol) ma che mette in campo una difesa ferrea con solo cinque reti incassate
Eugenio Luciani