LEGA PRO IX GIORNATA – LECCE vs V. FRANCAVILLA: Le interviste del dopo partita
Calabro “Cambiare mentalità è da deboli. Il Lecce, mio amore, è davvero forte”
Antonio Calabro, salentino doc e grande tifoso dei giallorossi non nasconde nulla nell’analizzare la gara contro il Lecce: “Vorrei inchinarmi davanti a questo palcoscenico. Il Lecce è la mia squadra del cuore: mi portò allo stadio mio padre; ero nel settore Distinti, in un 2-0 alla Juve con gol di Moriero e Pasculli. Alle fine delle mie partite ho sempre chiesto il risultato del Lecce… Penso che non abbiamo steccato l’appuntamento con la storia, è che siamo venuti a giocarcela a viso aperto. Abbiamo un DNA e abbiamo giocato rispettandolo. Si sa che a Lecce gli errori che si fanno in uscita si pagano cari. Sono contento per le certezze di questa squadra, il marchio di voler fare comunque la partita. Il primo quarto d’ora? Ci possono stare degli sbagli nell’approccio; avevamo voglia di giocare la palla e non buttarla via. Io guardo alle cose che siamo riusciti a mettere in campo, impensierendo una squadra forte come il Lecce. È importante tenere la mentalità. Come vedo Lecce, Foggia e Matera? Il Lecce è un mix di caratteristiche che hanno Foggia e Matera insieme. I satanelli sono sudamericani, poca fisicità e tanta fantasia; il Matera, invece, ha fisico e tanta fantasia. I giallorossi uniscono tutte queste qualità. Oggi non c’è niente su cui recriminare. Ci siamo avvicinati alla partita col freno a mano tirato. Una volta nella loro metà campo bisognava insistere nelle transizioni. Loro hanno spinto Mancosu alto, con Lepore attento dietro, e ci hanno punito dopo le palle perse. Il percorso di crescita di una compagine giovane come la nostra passa anche da queste partite. Galdean, che ha giocato da play-maker, tre anni fa giocava con me a Gallipoli in Eccellenza; poi l’ho portato con me a Francavilla ed ha fatto tutto il percorso fino alla Lega Pro. Il livello superiore ha creato difficoltà? Se questi giocatori sono stati ritenuti idonei per questa categoria è per il loro bagaglio, adatto all’obiettivo salvezza. In più, devono crescere ancora. Nzola non sa neanche lui quanto è forte, Prezioso ha grosse qualità. Non posso dire che non mi è piaciuta la mentalità messa in campo, preferirei dire che ho sbagliato io a cercare di giocarmela. Se fossi venuto a Lecce con undici giocatori dietro la palla sarei stato debole. Questo ci ha permesso di arrivare dall’Eccellenza alla Lega Pro: la mentalità. Cambiarla è sintomo di debolezza. Ho rispetto per l’avversario e affrontare il match in un altro modo sarebbe stato un freno per la mia squadra. È importante consolidare la mentalità vincente. I tifosi del Francavilla sono stati straordinari. Hanno vissuto una giornata storica, per loro, per la società e per me oggi è significato capire cosa si è fatto in questi due anni. La Coppa Italia? Farò delle valutazioni in base a oggi ed a domenica prossima”.
Padalino “Mancosu era una delle chiavi tattiche. Ha fatto una delle migliori prestazioni”
Padalino sorride, trattenendo a stento un sorriso a trentaduedue denti, contento com’è della prova dei suoi di cui parla in questi termini: “È stata una grande vittoria. Dopo un 3-0 è chiaro che sono contentissimo, per il risultato e per come è stato confezionato. Sin dall’inizio c’è stata attenzione e dedizione sulla fase di recupero, dove abbiamo concentrato le nostre attenzioni. Era evidente che eravamo in palla ed abbiamo da subito confezionato tante azioni ed occasioni da gol. Non si poteva chiedere di meglio alla vigilia contro una squadra che veniva da un buon periodo. La Virtus Francavilla non so se sia venuta fuori dopo il vantaggio, io alleno il Lecce e posso dare un giudizio sulla mia squadra, quindi mi astengo. Se avessimo avuto maggiore cinismo avremmo fatto 4-5 gol, a caldo non ricordo parate di Bleve. Gli avversari sono di tutto rispetto e si sono dimostrati tali, faranno il loro percorso in campionato. Sono contento per i miei ragazzi. Mancosu era una delle chiavi tattiche. Ha fatto una delle migliori prestazioni, è stato determinante in fase di costruzione e nell’ultimo passaggio; ne ha pure sbagliati, ma oggi la sua collocazione è stata interessante. Penso che non siamo stati molto attenti, abbiamo creato molto realizzando meno di quello che potevamo, anche se dopo un 3-0 può sembrare eccessivo sottolineare questo aspetto. Rispetto alle altre partite c’era qualcosa in più, e gli interpreti faranno il loro anche in futuro. Potevamo fare meglio anche oggi, ma siamo sulla strada giusta. Lepore? È stata emergenza ma prenderò in considerazione il ruolo in cui l’ho schierato stasera anche in futuro, lui riesce a fare meglio certi compiti rispetto a Vutov e Pacilli, che sono più offensivi. Oggi l’avete visto come siete abituati, ma vi garantisco che fa un gran lavoro ogni volta. Dipende dalla partita, sarà un’alternativa. In difesa ho ritenuto Drudi più adatto a questo tipo di gara, giustifico così l’esclusione di Cosenza, prettamente tecnica. La sconfitta del Foggia? Sono contento del nostro salto, penso al punticino della settimana scorsa, importante anche se è presto per guardare la classifica. Bisogna essere felici del primato, ma domani c’è un allenamento e mercoledì un’altra partita dove testare molti calciatori. L’appannamento di Caturano? Ci ha abituati troppo bene all’inizio, ma è stato utile nel gioco di squadra, dando la possibilità agli altri di entrare. Torromino non segnava da molte partite e oggi ne ha fatte tre… Non è un problema“.