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“LEGGI PIÙ CHIARE PER I BALNEARI”

“LEGGI PIÙ CHIARE PER I BALNEARI”

 cariddi

Durata delle concessioni demaniali, erosione costiera e, in generale, futuro delle spiagge salentine. Questi i punti cardine sui quali si è articolato il dibattito organizzato da Federbalneari all’Hotel Tiziano di Lecce.

In primo piano la direttiva europea Bolkestein che di fatto, in Italia, ha abrogato il rinnovo automatico delle concessioni ogni sei anni creando non pochi disagi alla categoria. Mentre in altri Paesi, tipo Spagna, Portogallo e Croazia le concessioni vanno dai 30 ai 90 anni.

Partendo da un assunto fondamentale, ovvero che i balneari sono parte viva nel processo di crescita economica del nostro territorio e sono ottime sentinelle per la tutela del patrimonio, occorre aprire immediatamente un confronto con la Commissione Europea per cercare di annullare gli effetti negativi di questa direttiva che si pretende di applicare sulla base di principi astratti. Anche guardando ad altri istituti normativi vigenti in Italia, come il Project Financing, si può trovare soluzione alle richieste della Bolkestein sugli aspetti legati alla durata delle concessioni e al dritto di insistenza che sono in contestazione. In questo modo si salvaguardano gli investimenti e si premiano gli imprenditori virtuosi che sostengono lo sviluppo eco-sostenibile del territorio e la conservazione del capitale costiero. Senza ovviamente trascurare coloro che si affacciano per la prima volta su questo universo. È urgente ormai mettere mano ad una legge quadro che regolamenti in maniera organica il settore delle concessioni demaniali, non solo turistico-balneari, ma anche commerciali, portuali, diportistiche che scontano tutte l’incertezza di norme frastagliate e datate che creano confusione anche sulle competenze gestionali in materia.

Le imprese italiane che operano in questo settore (300 delle quali sono salentine) non possono mettere a repentaglio investimenti già realizzati e livelli occupazionali. Per quanto riguarda l’erosione costiera, purtroppo non sempre è possibile né opportuno intervenire, la natura fa il suo corso. È necessaria la difesa dei centri abitati a ridosso della costa, delle strade e ferrovie che lambiscono la stessa, e dei tratti di litorale sabbioso in cui insistono strutture balneari che producono servizi turistici ed economia per il territorio. Il turismo balneare, non lo dimentichiamo, è una delle principali risorse per il Salento e come tale va tutelata e valorizzata.

Luciano Cariddi

Candidato al Senato per il centrodestra nel collegio uninominale Nardò-Casarano.

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