LETTERA APERTA DI KLODIANA ÇUKA, PRESIDENTE DI INTEGRA ONLUS
Si, alla Riforma del Sistema di Accoglienza dei migranti, ma con regole e vincoli precisi per tutti!
L’Associazione Integra Onlus, da anni impegnata sul tema, sta seguendo naturalmente con molto interesse il riordino del Sistema di Accoglienza dei migranti, in via di definizione normativa, concordando sulla sua stabilizzazione e qualificazione sul modello SPRAR, a dimensione più individuale che collettiva, già da Integra sperimentata in maniera diffusa anche in Lombardia con i CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria). Da qui il superamento dei bandi verso un proprio e vero sistema di accreditamento qualitativo, che però secondo noi va costruito secondo regole e processi più vincolanti per tutti i soggetti coinvolti.
Questo perché, aldilà dei limiti dell’attuale sistema, spesso dettati dai tempi e dalle procedura dell’emergenza del fenomeno, si è fin qui assicurato una dignitosa risposta grazie alla forte determinata azione degli operatori sociali del Terzo Settore, supportati anche dal Ministero dell’Interno – Dipartimento Libertà Civili e l’Immigrazione, attraverso il coordinamento illuminato del Prefetto M. Morcone, con il braccio operativo delle Prefetture sul territorio. Almeno queste ultime fin qui hanno sempre vigilato sul sistema di accoglienza, rispettando i termini delle convenzioni, senza nascondersi dietro i meandri della burocrazia.
Per essere chiari, questo sistema “variegato” ha retto fin cui anche di fronte all’incalzare dei numeri crescenti dell’accoglienza, aldilà della presenza a volte evanescente dei Comuni, quanto non apertamente ostile per pregiudizio o calcoli di opportunismo politico. Per questo costantemente segnaliamo ed esaltiamo le “buoni prassi” di Comuni come Cesate di Milano (in cui siamo presenti con i CAS) o Muro Leccese nel Salento (in cui siamo presenti con lo SPRAR), ma non possono essere sottaciuti i casi dei Comuni SPRAR inadempienti, che in particolare ci hanno costretto ad adire ai mass media ed alle vie legali per recuperare le somme dovute, trattenute indebitamente da loro e anticipate da noi, a caro prezzo di esosi interessi bancari, con il sacrificio di operatori a volte da mesi senza stipendio.
Allora si chiede con forza, credendo di interpretare la volontà anche di altri operatori del settore, di prevedere meccanismi e procedure più vincolanti per i comuni inadempienti, nel contempo assicurando in particolare al personale amministrativo formazione adeguata e supporto nella gestione amministrativa dei Progetti SPRAR. Di seguito, l’ANCI a cui spesso ci siamo rivolti ed abbiamo peraltro apprezzato l’azione generale di rappresentanza dei poteri locali, dovrebbe però prevedere misure di controllo più stringenti per i propri aderenti non sempre adeguati ad assicurare una dignitosa accoglienza dei migranti, fino a contemplare la sospensione della loro iscrizione all’Associazione, con l’impossibilità di accesso da parte di quest’ultimi agli accordi istituzionali sottoscritti. Si al potenziamento del Sistema SPRAR, ma vigilando i Comuni e tutelando gli Enti Gestori, specie le piccole realtà non profit: senza loro il sistema crollerebbe!
Questo perché, in un Italia martirizzata dalla burocrazia, le “cattive prassi” rischiano di prendere il sopravento sulle buone! Pertanto, i meccanismi normativi oggi lacunosi sul fronte dei controlli, dovranno assicurare dei celeri tempi attuativi e delle certe sanzioni verso le inadempienze di tutti, nessuno escluso! Solo cosi crediamo si faccia un vero e proprio salto di qualità, con il concorso di tutti i soggetti interessati per migliorare il Sistema di Accoglienza, rendendolo Virtuoso, favorendo la vera integrazione avanzata, responsabile e sostenibile!