CON L’OMOLOGA DEL CONCORDATO SI APRE UNA FASE DI RILANCIO PER LA LUPIAE SERVIZI
La sezione commerciale del Tribunale di Lecce ha omologato il concordato preventivo di Lupiae Servizi, al quale avevano dato il via libera i principali creditori della società interamente partecipata dal Comune di Lecce che in 20 anni ha pesato sulla collettività per oltre 20 milioni di euro tra ricapitalizzazioni e debiti fuori bilancio. L’udienza si è tenuta martedì scorso, ma l’esito è stato comunicato solo nelle ultime ore.
Il sindaco, Carlo Salvemini, sin dall’inizio del suo primo insediamento, quello del 2017, ha puntato dritto alla via della procedura concordataria per salvare la società dal fallimento e, con essa, i posti di lavoro. Anche a costo di un passaggio di contratto nazionale – da quello previsto per il commercio a quello multiservizi – che una parte dei dipendenti ha sempre contestato come un sacrificio troppo oneroso.
Sulla questione Lupiae Servizi il primo cittadino perse il sostegno dei tre consiglieri eletti col centrodestra che, per alcuni mesi, gli garantirono una risicata maggioranza dopo la sentenza del Consiglio di Stato che portò alla cosiddetta anatra zoppa. Appena il consiglio comunale approvò il rinnovo delle convenzioni (le commesse alla società per lo svolgimento di una serie di servizi, dalla manutenzione del verde a quelli cimiteriali), Salvemini incassò l’approvazione anche della manovra pluriennale di riequilibrio finanziario dell’ente (senza la quale anche il primo nodo sarebbe rimasto irrisolto), ma subito dopo rassegnò le dimissioni, per poi ricandidarsi e vincere, questa volta assicurandosi senza riserve il premio di maggioranza.
Comprensibile, dunque, la soddisfazione espressa dal sindaco nell’apprendere la decisione dei giudici: “Un risultato importante raggiunto dopo un lungo, serrato, teso, complicato passaggio politico che individuò in questa procedura l’unica possibilità di evitare il fallimento della società e ulteriori insostenibili ripiani di perdite a carico del bilancio comunale. Scandito da assemblee con personale, riunioni in Prefettura, incontri con organizzazioni sindacali, manifestazioni di protesta, consigli comunali. Un risultato che è stato possibile ottenere grazie all’accordo raggiunto con i dipendenti per la trasformazione del contratto collettivo di riferimento, da terziario a multiservizi; al lavoro compiuto da segretario generale e dirigenti comunali per la redazione dei giudizi di congruità sui contratti di servizio quinquennali; all’attenzione garantita in questi due anni dall’amministratore unico, dal collegio sindacale e dal revisore unico nel seguire passo passo tutti i passaggi necessari alla definizione di accordi con i creditori senza l’assenso dei quali non si sarebbe giunti all’omologa”.
Salvemini ha voluto ringraziare anche chi, “in consiglio comunale, volle nel gennaio 2019 assumersi la responsabilità di una scelta faticosa e impopolare, ancora più perché assunta nella consapevolezza di una nuova votazione di lì a pochi mesi.Ora occorre garantire che le previsioni contenute nel piano vengano osservate al fine di garantire – grazie alla continuità aziendale, alla ricapitalizzazione prevista con risorse comunali, alla vendita di terreni di proprietà della società – il pagamento dei creditori. Nel rispetto dell’equilibrio economico finanziario. E’ un compito che mi incarico di seguire con attenzione, scrupolo, rigore. Così come fatto finora. Per oggi salutiamo con grande soddisfazione questo risultato non scontato e importante. Solo ripercorrendo cosa sono stati questi anni si ha contezza dell’importanza di aver evitato il fallimento della società”.
Al momento i dipendenti della Lupiae Servizi sono 225.