LOTTA APERTA TRA PRESIDI E STUDENTI SULLE PROVE INVALSI
Ormai è lotta dichiarata tra gli studenti delle scuole superiori e i rispettivi presidi e oggetto del contendere sono le “prove invalsi” che gli studenti definiscono “competitive, antidemocratiche e nozionistiche.” e per boicottarle saltano un giorno di scuola. Anche qui nel Salento non si accettano volentieri, anzi si rinnegano e hanno le hanno evitate non presentandosi nel giorno in cui alle seconde classi di tutti gli istituti scolastici di istruzione secondaria superiore sono state, come si dice in questi casi, somministrate le prove Invalsi di italiano e matematica con cui si verificano le competenze acquisite dagli alunni secondo standard nazionali. La protesta da noi, secondo l’Unione degli Studenti di Lecce, ha ottenuto un alto livello di partecipazione. Secondo i presidi di alcuni degli istituti citati dall’Associazione, però, non c’è stata una diserzione di massa.
La protesta salentina, secondo quanto affermato dall’Uds, conta «decine e decine di scuole di tutta la città e della provincia, in cui i test sono stati disertati da un’alta percentuale di studenti. Dall’Olivetti al Siciliani, insieme a Fermi, Deledda, Galilei-Costa, così come nelle scuole di Nardò – Vanoni, Moccia, Medi, Galileo Galilei – e Vespucci di Gallipoli, gli studenti hanno aderito al boicottaggio, non entrando a scuola o lasciando in bianco le prove».
dirigenti scolastici di alcuni istituti leccesi, le proteste non sarebbero state poi così massicce. O, perlomeno, non in tutte le scuole.
«Su un totale di 306 alunni che compongono tutte le seconde classi, abbiamo avuto 42 alunni assenti – spiega Vittoria Italiano, dirigente del liceo pedagogico e linguistico “Siciliani” – e, al netto degli 11 assenti su 25 di una sola classe, le assenze nelle altre classi risultano del tutto fisiologiche. In ogni caso, i presenti non hanno consegnato in bianco, come riferito dall’Uds, anche perché si è lavorato tanto nel corso dell’anno per la preparazione».
L’Uds, intanto, annuncia l’apertura di uno sportello “Sos Invalsi” nelle scuole e sulla pagina Facebook della stessa associazione per «accogliere le denunce degli studenti, agendo laddove necessario con vertenze nelle scuole, cosicché non ci siano casi di violazione dei diritti degli studenti o repressione della mobilitazione da parte di presidi e professori»