MARIO SPAGNOLO REPLICA AL SENATORE ROBERTO MARTI
L’invito del Senatore Roberto Marti ad una pacificazione di facciata che vuole essere solo un inutile silenziatore al legittimo e libero dibattito non si può accogliere.
Non è una questione di nomi. I nomi sono tutti e sempre rispettabili.
Non è una questione di ruoli. Tutti sono importanti: da chi affigge un solo manifesto o monta un semplice gazebo della Lega nella più sperduta piazza italiana a chi rappresenta il partito nei consessi più rappresentativi.
È il metodo che lascia esterrefatti.
È il clima di restaurazione che si respira a non essere condivisibile.
Quasi che per simpatie o antipatie personali sia consentito mortificare l’impegno di un gruppo di persone che in prima linea, a tutti i livelli ed in ogni occasione, ha difeso e promosso con onore i valori della Lega.
Non si conoscono più le strategie del partito che a livello locale non ha una linea politica trasparente essendo arrivato a sostenere giunte e presidenti del Partito Democratico.
Non si discute più nelle sedi opportune. Quasi fossimo a scuola si è instaurato il metodo dell’orario di ricevimento. I corridoi di un paio di alberghi cittadini o i tavolini di qualche bar hanno sostituito le sedi del dibattito.
Ciò può andare bene a chi riceve qualche promessa (tante promesse…) non a chi non ha nulla da chiedere per sé se non il rispetto dei valori a cui Matteo Salvini ci richiama quotidianamente dimostrando che si può rinunciare perfino al potere ministeriale se il prezzo da pagare è quello più alto: la perdita della dignità.
Non si possono avvelenare i pozzi e poi chiederci di bere quell’acqua.
Quindi massimo rispetto per i nuovi ingressi, le nuove nomine, le nuove cariche. Buon lavoro!
Noi non condividiamo nulla e continueremo a militare nel nostro partito da semplici attivisti.
Il tempo è galantuomo e prima o poi tutto sarà più chiaro!
Mario Spagnolo