MATTARELLA TRA OGGI E DOMANI AFFIDERÀ L’INCARICO DI FOPRMARE UN GOVERNO “DI SERVIZIO”
Al termine dell’ennesimo infruttuoso giro di consultazioni il Presidente Mattarella ha tracciato quello che sarà il prossimo futuro della vita politica italiana.
Per evitare che al vertice europeo previsto per il prossimo mese di giugno l’Italia arrivi con un Governo che non rappresenta più la volontà degli Italiani e per non rischiare che, non potendo fare una manovra finanziaria correttiva, si debba applicare, in automatico, l’aumento dell’ IVA con tutte le conseguenze negative del caso, Mattarella, “per la prima volta nella storia della Repubblica” ha deciso di concludere la legislatura senza nemmeno iniziarla. La volontà del Presidente, peraltro, è anche quella di evitare che si voti in estate e per questo la proposta di Mattarella è quella di una fiducia a tempo, “fino a dicembre”: del resto, ricorda, “dai partiti è venuta più volte la richiesta di tempo per raggiungere intese”, e se “si formasse, nei prossimi mesi, una maggioranza parlamentare questo governo si dimetterebbe immediatamente per lasciare campo libero a un governo politico”.
Il dare vita ad un Governo di “Servizio” e non ad uno “Elettorale” potrebbe risolvere il nodo politico dell’Iva, senza correre “il rischio ulteriore di esporre la nostra situazione economica a manovre e offensive della speculazione finanziaria”.
Mattarella ha precisato, nel corso dell’incontro con i giornalisti che a coloro che faranno parte del governo di “Servizio” chiederà di non candidarsi alle successive elezioni politiche.
AL fine di non far passare altro tempo, Mattarella convocherà al Quirinale , per conferire il mandato ufficiale, il “Presidente del Consiglio incaricato” tra oggi, massimo domani, mercoledì 9 maggio.
Il compito che dovrà essere svolto non è facile perché reperire “personaggi” per la presidenza del Consiglio e soprattutto per i posti di ministro per un governo che deve apparire “neutrale” presenta notevoli problemi da risolvere.
Di sicuro, al Colle esiste già una lista di papabili che dovranno essere, necessariamente, scelti al di fuori dei politici di professione. Ed i prescelti avranno la volontà e lo spirito di sacrificio di esporsi a rischi non indifferenti solo per quell’interesse del Paese che ai “Partiti” è venuto meno?