MAURO GILIBERTI: IO ragioNO LA TAP
Ricordo una mia intervista a Niki Vendola, a Gallipoli, nell’estate del 2005. Diceva più o meno così: “Il confronto con Enel è un confronto durissimo. Non si può chiedere di uscire da un ciclo inquinante tornando all’età delle candele, e lo dico qui nel Salento. La battaglia contro Cerano, contro l’Enel, il carbone ha inquinato non solo l’ambiente: il carbone ha inquinato la politica e tanti momenti della società”.
Ricordo una turista in prima fila, una fotografia che mi è rimasta impressa, piangeva commossa, il volto avvolto fra i dreads e gli occhi gonfi di speranza. Lei era del nord, e desiderava che il modello della narrazione vendoliana diventasse paradigma italiano. Ero in crisi anche io, che non lo avevo votato. Prometteva un mondo migliore e irrinunciabile, sembrava avere una visione.
La disconnessione fra palco e realtà è stata drammatica, per molti pugliesi e per il territorio.
L’amore per il Salento era proclamato nelle interviste e tradito nelle firme, pesanti, come quella per dire sì all’approdo TAP sulla costa di San Foca.
Perché la TAP a San Foca ha nomi e cognomi: Nichi Vendola e Michele Emiliano.
L’uno ne ha autorizzato l’approdo sul litorale di Melendugno, l’altro non ha fatto nulla per rimediare.
Oggi Emiliano ha il dovere di lasciare da parte la demagogia, di abbandonare questo clima di congresso permanente interno al PD. Deve andare a Roma, da Renzi, e mettere in gioco la sua carriera in favore del territorio. Deve chiedere alla sua stessa parte politica di far spostare l’approdo in un’altra zona, individuata di concerto con le istituzioni del territorio. Eserciti finalmente, ad un anno dalla sua elezione, il ruolo di Presidente della Regione.
Per me la TAP non è una questione di voti ma di politica; e la politica si fa in maniera seria e coordinata nell’interesse del territorio. Per questo “ragioNO TAP”: non possiamo tornare all’età delle candele (come detto da Vendola nell’intervista già citata che allego e che vi prego di ascoltare: http://bit.ly/2nOmdCS ). Credo che tutti i candidati a Sindaco dei Comuni del Salento debbano pretendere questa stringente integrazione del documento sottoscritto dai primi cittadini in carica.
Mauro Giliberti